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Hanno “arato” il parco, ma non sono stati gli Alpini

Episodi di vandalismo ai giardini Vittorio Emanuele II, tra via Delleani e via La Marmora

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hanno arato il parco

Hanno “arato” il parco, ma non sono stati gli Alpini. Qualcuno avrà sicuramente pensato che le penne nere non sono poi quell’esempio di correttezza e di rispetto tanto sbandierato. Ma si sbaglia.

Il vergognoso danneggiamento dei giardini Vittorio Emanuele II, tra le vie Delleani e La Marmora, proprio in pieno centro, l’ha causato quasi certamente un imbecille di casa nostra.

Hanno “arato” il parco, ma non sono stati gli Alpini

Le condizioni in cui è stato lasciato il giardino sono incredibili. Impossibile non notare i profondi segni di gomme tacchettate che hanno praticamente arato un ampio spazio di tappeto erboso. Passando e ripassando e causando, tra l’altro, anche qualche centinaio di euro di danni.

Dare la colpa a qualche gruppo di Alpini accampati nel giardino, è la prima, scontata reazione. Anche perché lo “sfregio” è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì. Quindi a sfilata appena conclusa e verso la conclusione dell’esodo per il ritorno a casa delle penne nere.

Ma ci sono parecchi elementi a scagionarle. Il primo e più importante è costituito da alcune testimonianze di persone che hanno intravisto una persona a bordo di un potente quad “esibirsi” in queste prodezze. I testimoni hanno anche indicato alcuni particolari che potrebbero aiutare le forze dell’ordine a identificare il conducente del mezzo. Uno di questi è il casco che sarebbe di colore verde fosforescente.

Non è colpa delle penne nere

Comunque a escludere gli Alpini dalla lista dei sospettati ci sono anche altri indizi. Le stesse tracce dei copertoni che hanno deturpato il giardino Vittorio Emanuele II non parlano di un mezzo in uscita, ma proprio di uno che scorrazza liberamente. E poi, poco distante, le aiuole di piazza Unità d’Italia danno un esempio di cosa vuol dire essere Alpini.

Giovedì scorso alcuni furgoni e camper stavano salendo per accamparsi e si impantanavano nel terreno fangoso. Era evidente che sarebbe stato “arato” irrimediabilmente. Invece lunedì mattina le tracce erano appena visibili, segno che prima di andarsene le penne nere avevano riparato il danno.
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10 Commenti

1 Commento

  1. Giorgio

    23 Maggio 2025 at 9:30

    nella giornata di domenica ho parcheggiato l’auto al parco Kennedy il quale era occupato dagli alpini con il loro accampamento, a fine sfilata verso le ore 21 rientrando ho attraversato il parco ormai semideserto e non c’era un pezzetto di carta o altro a terra, i sacchetti con i rifiuti tutti ben sistemati ai piedi dei raccoglitori ormai pieni. W gli alpini

  2. Aldo

    23 Maggio 2025 at 10:04

    il solito fenomeno che pensa di poter fare quello che vuole, spero venga trovato e multato severamente non c’è limite al peggio!!!!!

  3. Bruno

    23 Maggio 2025 at 10:23

    il solito figlio di papà destroide che da sovranità distrugge tutto

    • Marino

      23 Maggio 2025 at 16:29

      Assolutamente non si vuole colpevolizzare la Protezione Civile degli Alpini che aveva montato la Cittadella nei giardini Vittorio Emanuele, ma i solchi lasciati sul terreno non sono di un motociclo, bensì di un trattore od escavatore presenti alla manifestazione. Ho tanto di fotografie comprovanti ciò, visto che abito in via Delleani.

    • ettore

      23 Maggio 2025 at 16:37

      accoppati somaro

  4. Giovanni

    23 Maggio 2025 at 15:17

    Bruno, sei talmente rosso che fai inpallidire il sole

  5. Bruno

    23 Maggio 2025 at 18:18

    meglio rosso che nero che oscura il sole

  6. Bruno

    23 Maggio 2025 at 21:06

    Ettore sei un gran coglione come tutti i destroidi come te sovranisti che da soli si pisciano addosso

    • ettore

      24 Maggio 2025 at 11:12

      somaro ignorante

      • Bruno

        24 Maggio 2025 at 11:56

        ignorante se tu non poteva essere un poveraccio o un extracomunitari o che girava con lo squod ma un figlio di papà o un adulto con poco sale nella testa proprio come i sovranisti

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