Cronaca
«Enrico dove sei finito?»
Il 36enne biellese è letteralmente svanito nel nulla un anno e mezzo fa a Oropa, ma il fratello non si arrende
«Enrico dove sei finito?». Si scrive diciotto mesi, si legge un anno e mezzo. È il tempo trascorso dalla scomparsa di Enrico Cominato, 36enne biellese del quale non si hanno più notizie ormai dal 1° aprile 2023.
Come Vitale Fascella, l’agente della polizia locale torinese, anche Cominato è stato visto per l’ultima volta proprio nella zona di Oropa.
Era il 31 marzo. Poi più nessuna notizia. Nei giorni e nelle settimane successive sono arrivate diverse segnalazioni di presunti avvistamenti, nessuna si è però rivelata davvero fondata.
Nonostante ciò, la sua famiglia non può e non vuole arrendersi. A rilanciare l’appello a farsi avanti, rivolto a chiunque possa avere anche solo delle informazioni utili, è il fratello Valerio.
«Enrico dove sei finito?»
«Purtroppo non ci sono novità nelle indagini – spiega – e a meno che non salti fuori un indizio, una traccia, le forze dell’ordine ormai possono fare poco o nulla. Anche per questo rinnovo l’invito a chiunque sappia dove si trova o lo abbia visto o sentito, a rivolgersi immediatamente alle autorità».
Valerio non intende rassegnarsi, né accettare l’ipotesi peggiore. «Enrico potrebbe non esserci più? Non è possibile escluderlo, ma resto convinto che se gli fosse accaduto qualcosa di brutto, prima o poi sarebbe stato ritrovato il corpo. Considerato anche il dispiegamento di forze nella zona in cui è scomparso. Così non è stato quindi, fino a prova contraria, io continuerò a pensare che mio fratello sia vivo da qualche parte».
La famiglia di Cominato dopo la sua scomparsa non ha lasciato nulla di intentato, si è anche rivolta alla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”. Eppure il ragazzo sembra essere letteralmente scomparso nel nulla.
Il fratello Valerio ha anche setacciato Milano e Torino. «Ho girato e chiesto informazioni alle realtà che si occupano di situazioni disagiate, dai dormitori alle mense. Nella speranza che magari si fosse appoggiato a qualcuna di queste strutture, purtroppo non è venuto fuori nulla».
Nessuna pista da seguire
Sembra un vicolo cieco. «Non so cosa si possa fare per trovare nuove piste – ammette Cominato stesso -. Forse si potrebbe provare a riascoltare il ragazzo che coabitava con lui negli ultimi mesi. Chi lo sa, può darsi che a distanza di tempo possa essergli tornato alla mente un aspetto, un dettaglio. Qualcosa magari apparentemente insignificante, che invece potrebbe dare spunti nuovi su dove o come cercare».
La speranza
«Noi continuiamo a sperare – conclude Valerio Cominato -. La fiammella è ancora accesa, ci auguriamo un giorno di poterlo riabbracciare. Qualunque cosa sia successa, Enrico non può essere svanito nel nulla: non ci arrenderemo finché non lo avremo ritrovato».
Vale quindi la pena di ricordare a tutti che qualunque informazione può essere utile. «Il nostro timore è che con il passare del tempo anche le persone siano inevitabilmente meno attente. Quindi ci tengo a dare un segnale affinché chiunque lo veda lo comunichi immediatamente al 112. Se qualcuno lo sta ospitando o gli sta dando una mano, lo preghiamo di farcelo sapere. Vogliamo soltanto assicurarci che stia bene».
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