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Basso Biellese

Cane aggredito a Cavaglià, nessuna certezza che sia stato un lupo

Si attendono gli esiti del tampone dal laboratorio, ma il tipo di ferita allontana i sospetti

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CAVAGLIA‘ – Non c’è ancora alcuna certezza sul fatto che ad aggredite un cane a Cavaglià sia stato un lupo.

L’episodio è avvenuto giovedì. I carabinieri forestali di Sordevolo e Biella sono intervenuti per una segnalazione di predazione da lupo su un cane accompagnato dal padrone all’interno di un’area boscata. Il proprietario del meticcio di piccola taglia ha riferito ai militari che, durante la passeggiata mattutina delle 8, aveva lasciato il cane libero per “sgambare”. Sentendolo guaire, si era avvicinato e aveva visto due verosimili lupi che lo stavano aggredendo. Vedendolo farsi avanti col bastone a sua protezione, i due animali si erano allontanati.

Il cane ha riportato una ferita superficiale della lunghezza di 2 centimetri sul fianco sinistro. Il sopralluogo nel punto di attacco non ha portato alla rilevazione di tracce che indicassero la presenza di uno o più lupi.

«Per quanto la modalità di aggressione non sia propria della predazione da lupo, che normalmente attacca direttamente alla giugulare – sottolineano dal comando dei carabinieri forestali -, i veterinari ufficiali Asl, anch’essi intervenuti in supporto ai militari, hanno proceduto all’effettuazione di tamponi al fine di valutare se si tratta effettivamente di predazione da lupo. Si segnala infatti come la predazione di animali da reddito o di animali da compagnia possa avvenire indistintamente per opera di lupi ma anche per opera di ibridi o cani randagi». L’identificazione certa del tipo di predatore avviene, oltre all’analisi delle modalità di predazione e di eventuali tracce lasciate sul luogo, attraverso il metodo scientifico dell’analisi del DNA sugli elementi biologici eventualmente rilasciati dall’aggressore sull’animale predato.

Risulta pertanto di grande importanza un tempestivo intervento sul luogo da parte del personale specializzato (ASL e Carabinieri Forestale) al fine di evitare che tali tracce siano disperse o contaminate.

Al riguardo, nel caso di episodi assimilabili a quello citato, si sensibilizza la popolazione affinché proceda a darne comunicazione tempestiva ad ASL e/o Carabinieri per valutazioni del caso.

Per quanto concerne il caso specifico, il tampone eseguito dai veterinari dell’Asl, è stato inviato al laboratorio torinese dell’Istituto zooprofilattico sperimentale. I risultati sono attesi per la prossima settimana. «Al momento – commenta il dottor Luca Sala, direttore del Dipartimento di Prevenzione – non ci sono elementi per poter sostenere che si sia trattato di un lupo, ma per esserne certi bisogna attendere gli esiti degli accertamenti».

 

Immagine di archivio

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