Biella
Biella piange l’industriale Claudio Blotto Baldo
L’annuncio è stato dato a funerali avvenuti, mercoledì prossimo la messa di Trigesima
Se n’è andato nel massimo del riserbo Claudio Blotto Baldo circondato dall’affetto dei suoi cari, come lui stesso aveva chiesto quando ha compreso che presto avrebbe dovuto lasciarli, e così il Biellese non ha potuto rendergli il dovuto omaggio, perdendo in silenzio un altro tassello della sua storia.
L’annuncio della sua morte, infatti, è stato dato a funerali avvenuti nel rispetto delle sue ultime volontà.
Claudio Blotto Baldo e la sua azienda diedero lavoro per decenni a moltissime famiglie
Nato nel 1934, avrebbe compiuto 89 anni il 15 di ottobre. Figlio di industriali, il padre Bruno fu anche sindaco di Biella, ha passato i primi anni della sua vita a studiare e conoscere i macchinari tessili e le lane. Frequentò le scuole in Svizzera e poi in Inghilterra dove completò la sua formazione, imparando anche diverse lingue.
A 21 anni tornò a casa e iniziò a lavorare con lo zio Aldo presso lo stabilimento di via Rosselli a Biella. Gli studi e l’esperienza acquisita sul campo gli permisero di aprire, con i signori Triverio, uno stabilimento a Bioglio dove lui inserì i macchinari per una filatura. Nacque così nel 1962 la Manifattura di Bioglio di Claudio Blotto Baldo. Una realtà che diede lavoro per decenni a moltissime famiglie del posto e che l’industriale tenne sempre nel suo cuore.
La figlia Alessandra: “Poco prima di ammalarsi, volle essere accompagnato a Bioglio. Per salutare i suoi amici”
«A maggio di quest’anno – ricorda la figlia Alessandra – poco prima che si ammalasse ricordo che mi chiese di accompagnarlo a Bioglio, voleva salutare i suoi amici. Non so perchè me lo abbia fatto, forse si sentiva già poco bene nonostante all’apparenza fosse ancora lucido e autonomo: quello che so, però, è che voleva tornare lì per dire loro addio. Per lui quel paese è sempre stato un luogo speciale. Lì costruì la sua fabbrica, lì passammo la nostra infanzia, lì divenne un imprenditore».
«Quando mancò lo zio Aldo – prosegue la figlia – rilevò anche l’azienda di Biella e poi aprì anche la Tintoria Blotto Baldo in via del Sole. Amava il suo lavoro, ricordo che all’epoca andava spesso in Russia, per lui, per le sue aziende, l’export era fondamentale. Diversi Natali rimase bloccato lì per portare avanti le trattative, raccontava anche che dormiva in alberghi senza finestre patendo le rigide temperature del posto, ma non si è mai lamentato. L’unico suo rimpianto, anche a distanza di tempo, è stato quello di non essere riuscito a “salvare” le sue fabbriche. Riuscì a pagare tutti i suoi fornitori e i dipendenti, ma in lui rimase sempre questo dolore».
“Amava la Juve, i motori e le nostre montagne”
«Nonostante l’amarezza per quanto accaduto – conclude Alessandra – mio padre era una persona di compagnia, molto simpatico e divertente anche con i suoi nipoti che adorava. Aveva una vera passione per la Juventus – era un grande amico di Giampiero Boniperti – per i motori e le nostre montagne dove andava spesso a camminare. Sono tutte passioni che ha trasmesso a me e ai miei fratelli, Sergio e Cristina; come ci ha trasmesso i valori del lavoro e dell’impegno, insieme alla volontà di conservare la memoria e valorizzare il nostro territorio».
Mercoledì la messa di Trigesima
Per chi volesse porgere l’ultimo saluto all’imprenditore biellese, alle ore 18.00 di mercoledì prossimo, il 18 di ottobre, a San Biagio verrà celebrata la messa di Trigesima in suo ricordo.
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