CronacaValli Mosso e Sessera
Alluvione di Valle Mosso, 57 anni fa la tragedia che costò la vita a 58 persone
Il reportage fotografico realizzato nei giorni del disastro dal fotografo Sergio Fighera
Nella notte tra il 2 e il 3 novembre 1968 Valle Mosso e il Biellese orientale, e in particolare la Valle Strona, furono duramente colpiti da una devastante alluvione, che provocò 58 vittime (tra morti e dispersi) e oltre 100 feriti. Causò inoltre la distruzione o il danneggiamento di 130 imprese industriali, 350 aziende artigianali, 400 esercizi commerciali; 250 furono le abitazioni distrutte dalla furia delle acque dello Strona e dei suoi affluenti ingrossate dalla pioggia incessantemente caduta in quei giorni, 300 le famiglie rimaste senza tetto.
Alluvione di Valle Mosso, la catastrofe del 1968
In quei giorni piovve così tanto che le precipitazioni toccarono punte di 40 mm orari. Enormi masse di acqua e fango cominciarono a riversarsi dalle cime alle valli sottostanti, i corsi d’acqua iniziarono a straripare portando con sé piante, detriti, pietre, trascinando tutto a valle. Poi arrivarono anche gli smottamenti.
Le operazioni di soccorso iniziarono il giorno successivo e a causa della devastazione operata dalla furia delle acque durarono fino a dicembre con l’impiego anche di reparti dell’Esercito. Oltre alle gravissime perdite di vite umane, l’economia della zona subì un danno incalcolabile. Tutte le industrie tessili risentirono per tanto tempo della tragedia. A causa delle devastazioni subite alcune non riuscirono più a riaprire i battenti mentre altre furono costrette a trasferirsi nella zona bassa del Biellese accentuando così il processo di pianurizzazione che all’epoca era già iniziato.
Ma la maggior parte degli imprenditori rimase al proprio posto e seppur tra difficoltà inenarrabili, con il contributo degli stessi operai che immediatamente tornarono in fabbrica, riuscirono a riprendere l’attività. La tragedia ebbe una risonanza nazionale tanto che le zone colpite vennero visitate dall’allora presidente della Repubblica Giuseppe Saragat e dal presidente del Consiglio, Giovanni Leone.
Le foto di Sergio Fighera
Le immagini qui riprodotte furono scattate dal compianto Sergio Fighera, già allora noto fotografo, che immediatamente salì a Vallemosso per documentare l’immane tragedia.
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