Biella
Alessandro Santimone vince la sua battaglia
Finalmente può tornare a fare l’investigatore privato
Alessandro Santimone vince la sua battaglia. Ora è ufficiale, potrà tornare a svolgere la professione di investigatore privato.
Nei giorni scorsi è finalmente arrivato il rinnovo della sua licenza, un provvedimento che mette la parola fine a una vicenda kafkiana iniziata nel 2021. L’ex imprenditore biellese, infatti, da tempo lottava per riavere la propria licenza, mai riottenuta nonostante l’interdittiva antimafia dalla quale era nato tutto fosse stata revocata.
Nei mesi scorsi avevamo raccontato la sua storia, una disavventura che lo aveva portato perfino a scrivere direttamente a Sergio Mattarella e a Giorgia Meloni.
Alessandro Santimone vince la sua battaglia
Tutto era cominciato nel 2021, quando la sua società, la Crew Investigazioni, era stata colpita da interdittiva antimafia. Un’indagine – iniziata prima che la società venisse costituita e relativa a un’altra con la quale non aveva rapporti – che aveva coinvolto un ex socio (successivamente prosciolto).
Pur non essendo indagato, Santimone si era ritrovato disoccupato e l’impresa, che faceva lavorare un’ottantina di persone e fatturava oltre un milione all’anno, aveva cessato di esistere.
«L’interdittiva antimafia – raccontava Santimon – mi è stata inflitta perché uno dei miei soci storici, non più presente in società da almeno due anni, nel 2011 aveva dato biglietti gratis per dei concerti a una persona, poi arrestata per mafia e estorsione, che a sua volta li aveva consegnati ad altri, anche loro arrestati per mafia. Non avendo presentato denuncia per estorsione, è risultato soggiacente alla criminalità organizzata e di conseguenza la Crew Investigazioni poteva essere permeabile alla mafia. Una follia pura».
Fatti precedenti alla costituzione della società
Santimone sottolineava la data del 2011. Significava anni prima rispetto a quando aveva presentato richiesta per costituire la società e ricevuto il via libera sui nominativi che sarebbero andati a comporla.
Successivamente l’uomo che si era fatto dare i biglietti era stato assolto in primo e secondo grado dall’accusa di estorsione nei confronti dell’ex socio della Crew Investigazioni. E lui a sua volta era stato scagionato completamente da ogni accusa dallo stesso Pubblico Ministero che lo aveva indagato.
A quel punto Santimone – mai indagato – aveva creduto di poter tornare quantomeno a svolgere il proprio lavoro, ma non era stato così. La sua licenza ormai era revocata, quindi avrebbe dovuto richiederne una nuova. Peccato che nel frattempo i requisiti per ottenerla fossero cambiati: ad esempio, serviva una laurea che Santimone non possedeva.
Il Tar
Rivoltosi al Tar, il 41enne aveva ottenuto l’annullamento del decreto della prefettura che disponeva la revoca della licenza. E con questo anche la rivalutazione della domanda di rinnovo della licenza, in continuità con quella precedente, senza ulteriori requisiti attualmente richiesti per una licenza ex novo. Nei giorni scorsi la licenza è stata finalmente rinnovata.
«Adesso posso rimettermi in pista – commenta ora -. Ovviamente sarà dura, ma sono soddisfatto: mi è stato restituito un titolo che mi era stato tolto ingiustamente. Rimane l’amaro in bocca perché dopo tutti i sacrifici per crescere con la mia società, adesso sarà quasi come ricominciare da capo. Pazienza. Non mi sono mai arreso in questi anni e di certo non ho alcuna intenzione di farlo ora».
LEGGI ANCHE: L’investigatore Alessandro Santimone assolto dal reato di interferenze illecite nella vita privata
Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook