BiellaCronaca
«Aiuto, ci hanno sequestrati»
Lo scherzo di una scolaresca di prima media in gita: telefonate ai carabinieri che intervengono e intercettano il pullman

«Aiuto, ci hanno sequestrati». Fare bravate fa parte del mestiere di adolescente. Va a riempire il sacco della memoria e, raggiunta l’età della ragione – chi più chi meno – diventa argomento di discussione davanti a qualche birra o qualche spritz. Le chiacchierate a chi spara l’avventura più incredibile.
«Aiuto, ci hanno sequestrati»
Ci ha lavorato seriamente un gruppo di ragazzini di una prima media, durante una gita. Nomi, città o paesi, scuola e qualsiasi altro dato di quelli definiti “sensibili” non si possono scrivere. Ma quello che hanno combinato gli allegri gitanti è ormai praticamente di dominio pubblico e circola liberamente negli ambienti scolastici.
Un tempo chi voleva far perdere qualche ora di lezione creando un po’ di “fibrillazione” faceva la classica telefonata lanciando l’allarme bomba rigorosamente da una cabina. Di solito si trattava di liceali che quindi stavano attenti a non telefonare da casa. I cellulari non esistevano quindi il problema non si poneva.
Ma, volendo fare un paragone, i nostri protagonisti l’hanno sparata più grossa della vecchia e sfruttatissima bomba. Peraltro inutile visto che non avevano nessuna scuola da far evacuare trovandosi in gita.
E allora? Ecco la trovata. «Aiuto, Siamo stati sequestrati sul nostro pullman». Questo più o meno hanno detto al telefono ai carabinieri, mentre loro erano tranquillamente seduti e in viaggio.
E non solo una volta. Qui le voci si rincorrono e in qualche versione le chiamate al 112 sono state soltanto due, in altre sarebbero arrivate addirittura a 38.
L’intuizione dei carabinieri
I militari probabilmente hanno capito che quell’allarme aveva qualcosa di strano. Ma sanno anche che quando si tratta di ordine pubblico, di incolumità di persone, è meglio un’occhiata in più che una in meno. Tra l’altro sapendo che non molti anni fa qualcosa del genere era accaduta veramente e non era sicuramente stata da ridere.
E così hanno approfondito la situazione e una volta individuato in qualche modo il tragitto del pullman una pattuglia ha intercettato e fermato il veicolo. I carabinieri sono saliti a bordo e hanno identificato gli adulti. Facile immaginare cosa possono aver pensato insegnanti e autista. E magari anche detto, questo le cronache non lo riportano. Di certo tra una ventina d’anni i ragazzini avranno qualcosa da raccontare in quelle serate a birra o spritz.
Ma sarà meglio che fino ad allora non facciano più scorta di ricordi da raccontare: per il momento ce ne sono più che a sufficienza.
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