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“Aiutatemi a pagare il funerale di mio fratello Massimiliano”

Ha deciso di morire, anzi di lasciarsi morire in silenzio, lontano dai riflettori. Aveva solamente 52 anni Massimiliano Polidori

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massimiliano polidori

Ha deciso di morire, anzi di lasciarsi morire in silenzio, lontano dai riflettori. Aveva solamente 52 anni Massimiliano Polidori, l’uomo scomparso nei giorni scorsi a causa di un tumore che, nel giro di pochi mesi, se l’è portato via senza dargli scampo.

Massimiliano era una persona particolare, aveva vissuto per tanti anni ai margini della società. Da ormai molto tempo gli erano venuti a mancare tanti stimoli, soprattutto quelli per affrontare una società che, a dir suo, gli stava stretta.

L’arrivo della grave malattia ha fatto sì che tutto finisse, aveva addirittura rifiutato le cure ospedaliere.

I suoi non erano certamente dei trascorsi sereni, si arrabattava per mettere insieme il pranzo con la cena. Tempo fa, aveva trovato lavoro in un’edicola, faceva le consegne dei giornali a domicilio, si alzava alle 4 del mattino.

Malgrado conducesse uno stile di vita non sicuramente felice, non aveva perso il sorriso, ma dentro di sé viveva un continuo tormento.

Massimiliano non aveva una casa, da anni viveva all’interno di un camper. A parte qualche conoscente, era stato emarginato da molti, all’infuori di suo fratello Tiziano che vive nel Veneto.

Proprio lui si è dato da fare per dare a Massimiliano un degno addio, un funerale dignitoso, senza l’aiuto delle istituzioni. Ma ora lancia un appello all’indirizzo di tutti coloro che volessero tendergli una mano per portare a termine il pagamento della sepoltura.

Tiziano ricorda Massimiliano con queste parole: «Mio fratello, noto come clochard che risiedeva nel camper di fronte la scuola Itis, è mancato nel silenzio ed indifferenza di alcuni. Soprattutto gli altri familiari, avvisati settimane prima della malattia e della sua gravità. A loro non interessava, dopo vari problemi accaduti nel passato. Mio fratello Massimiliano fin da piccolo dopo la perdita di nostro padre non ha avuto una vita felice, non c’era una linea guida. Eravamo diversi fratelli, ognuno ha poi intrapreso la propria strada, si parla degli anni ‘80 e ‘90. Lui avrà combinato sicuramente molte cose non belle, ma per me era sempre mio fratello».

«Quando seppi che la sua malattia incurabile se lo stava portando via – continua Tiziano – gli dissi di andare al ospedale, almeno avrebbe potuto trascorrere gli ultimi giorni al caldo non patendo il freddo sul camper, ma lui mi disse: “Voglio morire qui”. Negli ultimi anni consegnava i giornali al mattino per un’edicola, lo si poteva incrociare in bicicletta con la sua folte barba. Io abito a Verona e sono al momento disoccupato causa Covid. fino a qualche tempo fa lavoravo in un ristorante. non ho molti soldi, ma volevo almeno fargli un funerale come le persone più fortunate di lui. Così tramite una conoscente, mi è stata consigliata l’impresa funebre Borrione di Ponderano. Ho spiegato loro la situazione, promettendo che appena avrei trovato i soldi avrei pagato tutto. Per risparmiare non ho fatto affiggere i manifesti. Concludo con un appello che se qualcuno ha la possibilità anche di poco di aiutarmi può contribuire contattandomi al seguente numero: 351-5754334.- conclude Tiziano -. Ringrazio tutti in anticipo».

Mauro Pollotti
paesi@nuovaprovincia.it

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