Circondario
A Pralungo bocconi avvelenati per i gatti
Crudeltà
Sabato 3 settembre a Pralungo, in via Martiri della Libertà. Dopo un pomeriggio trascorso lontano dalla loro abitazione, Roberto Coppa Zop e sua moglie sono stati costretti ad assistere a una scena terribile. Alle ore 18, infatti, momento del rientro, hanno trovato al centro del loro cortile uno dei loro due gatti, Leone, stramazzato al suolo.
La bestiola aveva perso dalla bocca un misto di sangue e di schiuma bianca, di cui erano ancora perfettamente visibili le tracce. Ai due padroni è stato subito chiaro che, purtroppo, non c’era più niente da fare; così hanno contattato il veterinario, al fine di avere spiegazioni.
«Siamo usciti di casa verso le due del pomeriggio – spiega Roberto – e Leone stava benissimo. Nell’arco della mattinata mia moglie non lo ha mai perso di vista e può attestare le perfette condizioni di salute dell’animale. Una morte del genere, dunque, così insolita e improvvisa, ha destato in noi alcuni sospetti. Io ho subito ipotizzato che qualcuno gli avesse dato del veleno ma, per averne la certezza, ho deciso di rivolgermi al mio veterinario. Inutile dire che i miei pensieri hanno trovato conferma».
A questo punto, però, Roberto è stato assalito da una grande preoccupazione: Leone, infatti, non era il solo animale domestico della casa. «Mia moglie, i miei figli ed io possediamo anche un altro gatto, di nome Zorro; perciò abbiamo pensato che anche lui potesse essere in pericolo. Così ho guardato bene nel mio giardino e, dopo un’attenta ricerca, nel pomeriggio di lunedì ho trovato, nascosto in mezzo all’erba, un boccone di veleno per topi ancora intatto».
Anche in questo caso, quindi, è stato necessario il parere di un esperto. «Ho nuovamente chiamato il veterinario e gli ho mostrato il boccone. Lui ha confermato che si trattava della stessa sostanza ingerita da Leone e mi ha consigliato di sporgere denuncia contro ignoti. Intendo assolutamente farlo» afferma Roberto.
«Mi dispiace per la fine che gli hanno fatto fare, spero che sia morto senza sofferenza – dichiara affranto –. Sicuramente il dolore si protrarrà a lungo tra le mura della nostra casa, così come la preoccupazione che questa tragedia possa capitare di nuovo. Mi auguro che la mia storia possa essere utile ad altre persone e possa far capire a tutti la miseria in cui vive chi è in grado di compiere atti del genere» conclude.
Viola Borio
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