BiellaCronaca
«Vi asfaltiamo la via a prezzi stracciati»…ma occhio alle truffe
Segnalati almeno tre episodi nel Biellese, fate attenzione!
«Vi asfaltiamo la via a prezzi stracciati»…ma occhio alle truffe.
«Vi asfaltiamo la via a prezzi stracciati»…ma occhio alle truffe
In teoria non fanno nulla di illegale, in pratica spesso le loro azioni si trasformano in vere e proprie truffe. Stiamo parlando delle persone che vanno in giro a proporre a ditte e a privati cittadini di asfaltare stradine sterrate e piazzali.
Negli ultimi tempi sono stati segnalati almeno tre episodi nel Biellese. Per questa ragione dal comando provinciale dell’Arma invitano a segnalare al 112 eventuali casi simili, in modo da poter intervenire e verificare subito che non si tratti di malintenzionati, evitando così eventuali sgradevoli sorprese.
Proprio i militari dell’Arma, nella giornata di lunedì, hanno intercettato a Cavaglià un’auto sospetta, intestata a una società di noleggio. Durante il controllo, è emerso che le due persone a bordo si trovavano nel Biellese per proporre piccole asfaltature. In questo caso i carabinieri non hanno riscontrato anomalie, dunque dopo aver identificato e generalizzato i due uomini, non hanno preso provvedimenti nei loro confronti.
Vale però sempre la pena di verificare, dato che si tratta di situazioni spesso borderline. Basta dare un’occhiata sui motori di ricerca online per trovare casi, anche recenti, in cui dietro a tali proposte di asfaltature si nascondevano in realtà possibili truffe.
Di solito i malfattori, magari spacciandosi per addetti di Anas, si presentano sostenendo di aver appena eseguito alcuni lavori in un cantiere vicino. Spiegano di aver avanzato del materiale e di essere disponibili a utilizzarlo per asfaltare un pezzo di strada privata, un cortile o delle semplici buche, solitamente a prezzi stracciati, per evitare di dover sprecare il catrame.
A quel punto la situazione può evolversi in modi differenti. Il più delle volte, semplicemente, emerge che il materiale usato è di pessima qualità e l’asfalto inizia a rovinarsi dopo pochi giorni, quando ormai chi ha eseguito l’intervento è stato pagato ed è già andato chissà dove. In altri casi invece, accade che vengano stipulati contratti per il rifacimento dell’asfalto di tratte stradali private a basso prezzo, assicurando la professionalità di enti come Anas o Autostrade per l’Italia, anche se in realtà tali enti non c’entrano nulla. Poi vengono asfaltate superfici parecchio superiori rispetto a quanto richiesto dal cliente e a quel punto l’importo del lavoro lievita vertiginosamente. Se il malcapitato rifiuta di pagare, talvolta può addirittura accadere che venga minacciato. Anni fa ad esempio, in provincia di Isernia, il direttore di una casa di riposo si vide richiedere ben 8mila euro, a fronte di un preventivo da 1500, da un falso appaltatore di Anas. Episodi simili anche nella Bergamasca, dove è successo che dei truffatori prendessero accordi verbalmente per chiudere delle buche, ma poi facessero in realtà firmare contratti per asfaltature di intere strade o piazzali.
Un aspetto curioso è che nella stragrande maggioranza di queste segnalazioni i soggetti coinvolti sono di origine irlandese o britannica, come fin dall’inizio “tradito” dal loro accento.
Era irlandese, ad esempio, un uomo fermato alcuni anni fa dopo un possibile tentativo di truffa a Occhieppo Inferiore.
A far scattare l’allarme era stato un cittadino particolarmente attento, residente in paese. «Un uomo – aveva spiegato telefonicamente al 112 – si è presentato a casa mia poco fa. Voleva sistemare la strada a basso costo, ma gli ho risposto che non ero interessato. Anche perché continuava a guardarsi intorno in modo sospetto».
Grazie alla sua segnalazione e alle indicazioni e ai dettagli forniti, i carabinieri del Norm di Biella erano riusciti a rintracciarlo poco dopo in via Pollone. Si trattava di una persona residente nel Regno Unito, di origini irlandesi, che viaggiava a bordo di una Ford con targa francese, vettura già segnalata in passato perché potenzialmente collegata alle cosiddette “truffe dell’asfalto”.
Alla fine i militari avevano accompagnato il sospetto in questura, dove era stato munito di foglio di via obbligatorio. Nei suoi confronti non era scattato nessun altro provvedimento perché, al di là dei sospetti sulle sue intenzioni, di fatto non aveva commesso alcun reato.
L’invito di allora dei carabinieri, in ogni caso, è valido e viene rinnovato ancora oggi: in caso di dubbi, allertare immediatamente il 112.
Foto d’archivio
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