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Tempio crematorio, chiesto un risarcimento milionario al comune di Biella

Da parte della società che lo gestiva quando è scoppiato lo scandalo

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BIELLA – Ha fatto parecchio discutere, come prevedibile, la notizia della richiesta di un risarcimento milionario al Comune di Biella da parte di So.Cre.Bi, società che gestiva il tempio crematorio quando è scoppiato il ben noto scandalo. Stando a quanto si apprende, uno studio di avvocati torinese avrebbe citato in giudizio il Comune, chiedendo per conto della società, che dopo un primo cambio dei vertici è passata a un trust, una cifra che ammonta ad alcuni milioni di euro.

Non solo: in prima istanza, So.cre.bi chiederebbe la restituzione dell’impianto e un risarcimento di 100mila euro per il fermo e la ripresa dell’attività, contestando la risoluzione del contratto e sostenendo che nessuna delle contestazioni fosse un grave inadempimento e giustificasse l’iniziativa unilaterale del Comune. Verrebbe contestato all’amministrazione comunale anche un presunto danno di immagine, oltre al fatto di non aver dato alla società il tempo di sistemare la situazione dopo aver cambiato gli amministratori.

Sorpresi, ma nemmeno troppo, il sindaco Claudio Corradino e l’assessore Davide Zappalà, che hanno ribadito come il Comune abbia già riconosciuto a So.Cre.Bi il lucro cessante e il valore industriale residuo.

La notizia è stata fortemente criticata dal comitato “A casa con me”: «Quando sembra che si riprenda un po’ di normalità certe notizie ti fermano cuore e mente. Siamo basiti dal “coraggio” dimostrato, ma non stupiti».

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    18 Gennaio 2024 at 18:29

    Ma con che coraggio osano chiedere un risarcimento dopo quello che hanno fatto? Ma bisogna veramente essere meschini e ignoranti come capre per arrivare a tanto. Il comitato dovrebbe fare una So.Cre.Bi. una richiesta di importo pari a quello che questi hanno presentato al Comune.

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