Per fortuna o purtroppo si vota

Ci siamo, finalmente, per fortuna o purtroppo si potrà andare a votare. Caro lettore barra lettrice o come si usa dire adesso, car* lett**, quando leggerai queste righe probabilmente avrai già fatto la tua scelta o sarai in procinto di farla. Poco conta, l’importante è votare sempre e comunque, almeno per appagare quel senso di dovere che chiude il cerchio della tua lamentela durata anni.

Biella, in tutto questo, ha dato il meglio (o il peggio) di sé anche in questa volata finale ma non sarebbe Biella se non si comportasse da Biella. L’utente medio invece, perennemente insoddisfatto, magari questa volta tirerà un sospiro di sollievo oppure, come è più probabile, sposterà semplicemente il mirino su un altro volto, un altro gruppo, un’altra coalizione, un altro personaggio, perché non è contemplato essere contenti, non è appagante.

Rassegnati, tu che voti, ci sarà sempre e comunque del malcontento, anche con il tuo candidato di fiducia e tirare le redini, solo che magari ci andrai più cauto, gli darai tempo, lo giustificherai con quella frase sempre verde e pronta per ogni occasione: “quelli di prima hanno fatto peggio”. Certo, il benaltrismo è l’arma di chi non ha argomenti, lo è sempre stato, se non fosse che, se quelli di prima hanno fatto peggio, siamo sicuri che questi faranno meglio? A parole sicuramente, ma quello si sa, è la regola base.

Da parte nostra ci scende un po’ la lacrimuccia perché le soddisfazioni che ci ha dato questa amministrazione in termini di grottesco, sono ineguagliabili e difficilmente raggiungeremo ancora quelle vette ma ci consoleremo con altre Vette, quelle del Retail Park, perché tenete bene a mente questa cosa, ce l’hanno promesso (o minacciato) di farlo, ma dopo il voto si sa, subentrano sempre imprevisti strani e inaspettati.

In conclusione, hai votato bene? Hai fatto il tuo dovere? Ha vinto il tuo idolo? Ottimo, ora attendi qualche mese e poi torna qui a raccontarci come le cose sono ancora le stesse, ma ovviamente, per colpa di chi ci c’era prima, perché questa è la regola e Biella, per quanto atipica, si adegua sempre, pure troppo.

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