La nuova moda del VaffanBiella

Sembra che la nuova moda del momento sia parlare male della nostra città. Non fraintendete, anche noi l’abbiamo fatto e ancora lo facciamo ma sempre con spirito critico, cercando di trasmettere un messaggio di dissenso o disagio quando la situazione lo richiede (cioè sempre) ma siamo biellesi, quindi abbiamo una sorta di autorizzazione a farlo, e gli altri? Quelli da fuori? Fumettisti, registi, comici, scrittori e scribacchini, loro possono? Devono? Poco importa, ormai il dado è tratto e così ci siamo ritrovati sulle pagine di Zerocalcare prima per poi passare sul palco di Angelo Duro fino ad essere citati malamente in una fiction nostrana di poco conto.

Ne abbiamo riso con loro perché a volte sembra divertente ma a lungo andare lo è davvero? Il biellese medio è strano, critica la sua città senza sosta ma guai se lo fanno gli altri.

Verrà il giorno in cui anche l’accademia della crusca ci inserirà nel gergo comune e se un tempo si diceva “va pietlu a Ciavasa” arriveremo, prima o poi al VaffanBiella.

Un po’ ce la siamo cercata, complici anche i nostri atteggiamenti e il nostro modo di esportare vizi e virtù della città (più vizi che virtù).
Gli ultimi anni ci hanno visti protagonisti della cronaca nazionale quasi sempre per episodi negativi, molto più di altre città blasonate e se credete non sia così forse avete solo la memoria corta. Un ex sindaco che faceva le foto alle auto in sosta, un altro che si inchinava, cittadinanze onorarie date accazzo, tapiri e notizie di cronaca bizzarre e ridicole che, strappavano una risata, senza considerare le conseguenze a lungo termine.

Ormai siamo entrati in un vortice di “Biella esempio da non seguire” e in parte la colpa è nostra (e vostra) che abbiamo lasciato correre, ridendo e scherzando su santi e giullari, quindi adesso, inutile indignarci se ci perculano, non ci resta che prenderne atto e per tutti quelli che non sono d’accordo, un bel VaffanBiella, che a quanto pare, va molto di moda.

La Biella che piaceVa

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