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Biella

La lezione di civiltà dei sardi

Alla sporcizia che si è impossessata anche dei centralissimi portici del Comune vicino al Battistero, fanno da contrappeso l’ordine e la pulizia dell’area in cui sorge il “Nuraghe Chervu”. Il commento di Vittorio Barazzotto.

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BIELLA – Al degrado che affligge Biella, testimoniato in modo emblematico dalla sporcizia che si è impossessata anche dei centralissimi portici del Comune vicino al Battistero, fanno da contrappeso l’ordine e la pulizia dell’area in cui sorge il “Nuraghe Chervu” in corso Rivetti e gestito dal circolo sardo “Su Nuraghe”.

Quando venne installato il Nuraghe nel 2008, durante il mio mandato da sindaco, venni fortemente criticato per questa scelta, che sostenni per riconoscere alla comunità sarda l’apporto umano, sociale e culturale dato al biellese. Trascorsi quasi quindici anni dalla sua costruzione, la zona concessa al circolo sardo si è trasformata in un luogo di incontro e di aggregazione culturale, in cui si celebrano la storia e le tradizioni locali. La collina in cui sorge è pulita, ben tenuta ed arricchita da un’oasi per le api, fiori e piante acquisite dallo stesso circolo e rappresenta per chi entra a Biella un buon biglietto da visita, forse l’unico, per la città.

La comunità sarda è impegnata costantemente nel mantenimento delle tradizioni, patrimonio morale che dà anima ed identità ad una comunità. In occasione della celebrazione della Domenica delle Palme il circolo sardo ha consegnato al vescovo ed ai sacerdoti della diocesi le palme intrecciate che sono state portate in processione, in ricordo dell’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme.

Ci dobbiamo soffermare sul lavoro di attento recupero delle tradizioni, poiché la maggior parte di noi le ha perse nel groviglio caotico della quotidianità condizionata dalla globalizzazione e dall’appiattimento delle diversità. Perché non concedere in concessione appezzamenti di terreni o aree degradate alle tante comunità culturali che operano nel biellese per arricchire il nostro patrimonio morale e umano? Nella cura delle tradizioni nascono i presupposti per la valorizzazione dei luoghi e delle strade, si celebrano ricorrenze che aiutano le persone a riscoprire sensazioni, riflessioni e senso di vicinanza e, soprattutto, ad interrompere l’opprimente routine che ci schiaccia in questo periodo.

Vittorio Barazzotto

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