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Il Biellese invaso dalle vespe

Un fenomeno eccezionale

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Il Biellese invaso dalle vespe

Da settimane il Biellese convive con un ospite sgradito: le vespe. Tante, presenti in diverse zone in modo così massiccio da destare preoccupazione e fastidio. La conseguenza è il moltiplicarsi delle segnalazioni che arrivano dai lettori, indistintamente residenti in città e nei paesi. C’è chi le incontra in giardino, chi mentre mangia all’aperto, chi durante la spesa al mercato di piazza Falcone. Di fronte a un fenomeno così diffuso sorge spontanea una domanda: chi deve occuparsene?

Segnalazioni da ovunque

«Stavo aspettando il mio turno al banco che vende pollame quando diversi clienti hanno iniziato a lamentarsi della presenza insistente delle vespe – racconta un frequentatore del mercato -. Un ambulante ha ammesso di non ricordare un anno con un numero così alto di insetti».

E non si tratta di un caso isolato. Da Sandigliano arriva un’altra testimonianza. «Da qualche giorno attorno a casa mia si muovono decine di vespe. Si fermano sulle piante, girano vicino alle finestre. Abbiamo cercato di individuare eventuali nidi ma senza successo. La loro presenza, invece di diminuire, sembra crescere».

A Cossato la criticità si è fatta notare anche durante una manifestazione con stand gastronomici. «Eravamo seduti ai tavoli all’aperto per consumare lo street food ma le vespe ci assediavano in continuazione. Si posavano sui piatti e nelle bevande, rendendo difficile anche solo finire il pranzo».

Chi se ne deve occupare?

E a Cerrione il disagio ha toccato livelli ancora più alti. «Non avevamo mai visto una concentrazione simile. Siamo stati a pranzo in agriturismo e, al ritorno, abbiamo trovato la macchina completamente ricoperta di vespe. Abbiamo dovuto coordinarci per aprire le portiere e salire rapidamente, per evitare che entrassero nell’abitacolo».

La fotografia appare chiara: la presenza delle vespe nel Biellese è diffusa. Quello che invece rimane nebuloso è a chi spetti l’intervento. Al servizio veterinario dell’Asl di Biella non risultano segnalazioni, ma sorge spontanea la domanda: i cittadini sanno a chi rivolgersi in casi simili? Forse i primi interlocutori dovrebbero essere i sindaci, responsabili del territorio comunale. Ma se il fenomeno, come appare, supera i confini locali, le competenze si fanno più incerte.

Al pronto soccorso situazione normale

L’unico dato positivo arriva ancora dall’Asl: non si registrano aumenti negli accessi al pronto soccorso per punture di vespa. «Gli ingressi sono in linea con la media stagionale», assicurano. Ma il disagio collettivo è evidente.
E mentre si attende di capire chi deve intervenire, gli insetti gialloneri continuano a ronzare indisturbati.

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