Biella
Esportazioni, l’industria biellese va sempre malissimo
La ripresa che non c’è
La domanda estera di manufatti made in Piemonte nei primi 6 mesi del 2021 si avvicina ai livelli pre-pandemia (+0,2%). Lo si evince dall’Osservatorio Imprese del Piemonte. Purtroppo, Biella resta fanalino di coda.
Dinamica export nelle provincie piemontesi: manifatturiero.
(I° semestre 2021. Milioni di euro, variazione % su stesso periodo del 2019 -pre crisi Covid-19)
Territorio | I° sem.
2021
|
Var.% su
I° sem.20219 |
Torino | 9.890 | 5,1 |
Alessandria | 2.814 | -15,7 |
Asti | 1.702 | 7,6 |
Biella | 754 | -23,0 |
Cuneo | 4.099 | 6,3 |
Novara | 2.561 | -2,2 |
Verbano-Cusio-Ossola | 351 | 10,5 |
Vercelli | 1.285 | -1,3 |
Piemonte | 23.456 | 0,2 |
Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato Imprese Piemonte su dati ISTAT
Le esportazioni dei prodotti realizzati nei settori di MPI segnano invece ancora un trend negativo del -7,6%, determinato dalla contrazione a doppia cifra dell’export di prodotti di abbigliamento (-29,6%), tessili (-24,2%) e altra manifattura (-19,7%); tre settori in cui si concentra il 42% dell’export totale di MPI.
In recupero tutti gli altri settori: Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili (+19,2%), Legno e prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili) (+12,4%), Prodotti alimentari (+10,9%), Mobili (+8,8%) e Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature (+1,1%).
Degli 8 territori piemontesi 4 mostrano un incremento dell’export dei beni prodotti nei 9 settori di MPI nei primi sei mesi del 2021 rispetto ai primi sei del 2019: Torino (+18,7%), Verbano-Cusio-Ossola (+9,1%), Cuneo (+5,5%) e Asti (+1,8%).
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