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E’ un biellese l’inventore della bara “fai da te” che costa 350 euro

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Nel mese di maggio 2015, all’Eredità, il programma di Carlo Conte su Rai Uno, a una concorrente fu fatta una domanda curiosa: è vero o falso che un italiano ha inventato una speciale bara fai da te? La concorrente rispose che era vero! Da quel preciso momento Franco Ballarè, imprenditore di Mongrando, diventò famoso.

L’imprenditore biellese, che oggi ha 51 anni, dopo aver vissuto in Marocco per diciotto tornò a Biella nel 1996. Proprio in una cena con amici e parenti ebbe una folgorazione. Sperando di scimmiottare il successo mondiale di Ingvar Kamprad, il fondatore dell’Ikea, decise di studiare, realizzare e brevettare la bara fai da te, costituendo la società Eco Coffin.

La bara innovativa e allo stesso tempo curiosa, era realizzata interamente nel Biellese da una falegnameria. Era spedita direttamente a casa in un kit, che comprendeva tutti gli accessori come il cuscino e il drappo. All’interno del kit, c’erano il libretto d’istruzione e la brugola per il montaggio. Erano sufficienti quindici minuti, anche per chi, come per i mobili dell’Ikea, non avesse una grande manualità. La bara era a tenuta stagna e il costo oscillava tra i 350 euro per il modello economico e i 500 euro per il modello americano, un prezzo sicuramente concorrenziale rispetto ai costi di mercato.

Franco oggi vive ancora a Mongrando e quell’idea non l’ha mai abbandonata. Sorridendo al telefono ci racconta che la “bara fai da te” era destinata al mercato straniero, perché in Italia era difficile ottenere le autorizzazioni per la commercializzazione, ma poteva trovare impiego in occasione di eventi catastrofici come alluvioni, terremoti o guerre. Sarebbe stata di grande aiuto per le Protezioni civili o per le Forze armate che, stoccate a dovere, avrebbero potuto utilizzarle al momento opportuno visto le dimensioni contenute dell’imballaggio. Le misure, infatti, erano due: 200x18x85 per il modello economico e 130x22x85 per quello americano.

La domanda però che tutti oggi si pongono è una sola. Ma le bare fai da te alla fine sono state davvero vendute? Franco ci racconta che effettivamente grazie proprio all’interesse che suscitò il programma su Rai Uno, un centinaio di kit li ha venduti. Per l’esattezza, qualche ‘cassa’ è stata acquistata in Inghilterra, dove le regole sono diverse dal mercato italiano, da alcune compagnie teatrali, da alcune discoteche che le hanno utilizzate per la festa di Halloween e infine – così ci racconta – a un collezionista di bare e ad alcuni privati in Italia che non avevano fretta di morire e avrebbero atteso sereni i permessi necessari. Oggi Franco, continua a credere nel progetto ed ha rinnovato il brevetto per altri cinque anni. “Anni fa – termina Franco – abbiamo ricevuto richieste d’acquisto da un’azienda Sudafricana che commercializzava casse funebri, ma vuoi per i costi di spedizioni, vuoi per i costi doganali, alla fine non se ne è fatto nulla. Spero che in futuro qualcuno si faccia avanti e acquisti il brevetto”.

D’altra parte, finché c’è vita, anzi in questo caso morte, c’è speranza!

Michele Porta

Michele Porta

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