Biella
Due (quasi) emergenze che cercano risposte
Pausa Caffè: Etilismo e furti in appartamento rischiano di diventare elementi di allerta sociale
BIELLA – La cronaca nera biellese di questi tempi qualcuno direbbe che offre poco o nulla (e meno male, sarebbe il caso di aggiungere).
Appaiono però sempre più in risalto fenomeni che dovrebbero essere monitorati con molta attenzione perché, in prospettiva, potrebbero rivelarsi delle vere e proprie emergenze sociali. Sto parlando degli episodi legati al dilagare di un consumo eccessivo di alcol e dei furti negli appartamenti.
Il problema dell’alcol, come quello della droga, non è certo una novità, ma sta mutando l’utenza, soprattutto per quel che riguarda gli eccessi etilici. In passato la bevuta esagerata era soprattutto la spacconata del sabato sera, la ricerca un po’ stucchevole di una trasgressione, frutto soprattutto di processi diseducativi, noia e disagio nell’interazione con gli altri. Oggi sta invece sempre più assumendo le sembianze di un rifugio, un riparo dalle tempeste esistenziali, un’effimera via di fuga dalla disperazione per la perdita del lavoro, la mancanza di prospettive, le separazioni familiari dettate da affanni e incomprensioni.
Poi, stanno crescendo i furti negli appartamenti, che spesso rappresentano una scorciatoia per garantirsi la sopravvivenza e non più soltanto ciò che quasi sempre sono stati in passato, cioè il desiderio di possedere ciò che la propria condizione non avrebbe consentito. In entrambi i casi, etilismo in crescita e furti negli appartamenti in aumento, rischiano di rappresentare elementi di motivata allerta sociale, dopo due anni di pandemia che hanno “bruciato” molte certezze ed altrettanti posti di lavoro e con sullo sfondo le immagini di una guerra geograficamente non troppo lontana, le cui conseguenze, per ora, sono solo percettibili, ma che potrebbero divenire molto più tangibili.
Si prospetta insomma un grande lavoro per forze dell’ordine e servizi sociali, nel primo caso affinchè etilismo diffuso e furti non sfocino in reati più gravi, nel secondo per cercare di dare risposte ai bisogni sanitari e sociali che povertà ed abbandono possono generare, sino ad indurre le persone a comportamenti autolesivi e/o pericolosi nei confronti di cittadini incolpevoli.
Giorgio Pezzana
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