Attualità
Crisi energetica, il conto salato dei “no” a oltranza
La complessa situazione internazionale non deve dispensare i nostri amministratori locali dal progettare oggi il futuro del biellese. L’interminabile crisi, che dalla pandemia è passata alla guerra in Europa, sta cambiando repentinamente i piani del governo
La complessa situazione internazionale non deve dispensare i nostri amministratori locali dal progettare oggi il futuro del biellese. L’interminabile crisi, che dalla pandemia è passata alla guerra in Europa, sta cambiando repentinamente i piani del governo per garantire la primaria necessità energetica, sia per le famiglie sia per le aziende. Siamo in carenza non solo di energia, ma anche di fertilizzanti per l’agricoltura e di acqua, vista la siccità del periodo.
La politica dei no a oltranza, molto vivace nel Biellese e sempre contraria a ogni progetto di possibile sviluppo impiantistico di qualsiasi natura, ha presentato il conto, lasciandoci un territorio senza collegamenti efficienti, senza un segnale internet accettabile in molte vallate, con un numero insufficiente di impianti di produzione energetica e con un sistema di accumulo dell’acqua, sempre più preziosa, ancorato a progetti mastodontici di vecchio stampo.
Presentare progetti per l’apertura di nuovi centri commerciali oggi appare più che mai un’idea anacronistica, sempre più lontana dalle nuove esigenze che stanno affiorando per gli effetti della guerra e per chi poi con la popolazione in decrescita?
Quali prospettive ci aspettano per domani? I comuni, a partire soprattutto dal capoluogo, la Provincia e la nostra Regione stanno preparando un piano per rispondere alle necessità del prossimo futuro, i cui contorni sono ormai ben delineati? Non facciamoci distrarre e chiediamo alle nostre giunte uno sforzo di pianificazione, in particolare a quella regionale che costa alle tasche dei cittadini più del doppio delle risorse necessarie a regioni virtuose, come l’Emilia Romagna o la Toscana.
Questo dovrebbero chiedere i cittadini alle proprie amministrazioni locali, per non farci sopraffare dalla rassegnazione che oggi sembra dilagare.
Vittorio Barazzotto
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