Biella
«Comunicano che la mamma era morta invece era viva: avevano chiamato il parente sbagliato»
Uno dei figli della donna racconta l’incubo vissuto per un errore: per un’ora hanno creduto che la madre fosse deceduta
BIELLA – «L’ospedale ci ha comunicato che mia mamma era morta, ma non era vero: avevano sbagliato persona».
È parecchio spiacevole la disavventura vissuta da sette fratelli biellesi. Mercoledì della scorsa settimana hanno creduto per oltre mezz’ora che la loro madre fosse mancata, prima di scoprire che fortunatamente era viva e vegeta. La persona deceduta, in realtà, non era la quasi 74enne residente nel Cossatese, bensì un’altra degente ricoverata insieme a lei, una vicina di letto.
Un terribile malinteso, un disguido, un errore. Purtroppo succede anche questo ai tempi della pandemia, con il personale provato dagli enormi sforzi richiesti per fronteggiare la situazione sanitaria. Tra questi, anche la necessità di comunicare telefonicamente il quadro e le evoluzioni cliniche dei pazienti, che sicuramente non rende più semplice il lavoro.
«Poco dopo le 6,30 – racconta il signor Emilio – mia sorella è stata contattata telefonicamente dall’ospedale. Le hanno detto che purtroppo la mamma era mancata nella notte. Una vera e propria mazzata, anche perché nostra madre è ricoverata da una quindicina di giorni a causa di un attacco cardiaco, ma le sue condizioni non sembravano essere preoccupanti».
Appresa la triste notizia, la donna ha avvisato un’altra sorella e con lei si è organizzata per partire subito alla volta dell’ospedale degli Infermi. Durante il tragitto in superstrada, hanno aggiornato anche gli altri fratelli.
«Intorno alle 6,50 ho ricevuto la telefonata di mia sorella – continua l’uomo – e ho avvertito tutti i nostri familiari che ancora non lo sapevano. Sconvolti, abbiamo iniziato a pensare a quale impresa funebre rivolgerci. Mio fratello si stava già preoccupando di quale vestito avrebbe voluto nostra madre…».
Un lutto terminato poco più tardi, quando le due donne sono arrivate all’ospedale.
«Erano le 7,20 – ricostruisce con precisione l’uomo – e avevano appena parcheggiato, quando a mia sorella è squillato di nuovo il telefono. E’ scesa dall’auto per rispondere, era l’ospedale: “Ci scusiamo tantissimo, ci siamo sbagliati, sua madre sta bene”. Nel frattempo mia mamma, avvisata da un’infermiera di quanto successo, provava a chiamare l’altra sorella. Si immagini veder comparire il suo numero sul display quando solo mezz’ora prima ti avevano detto che era mancata…».
Intanto, però, qualcun altro aveva davvero perso una persona cara: «Da quanto abbiamo capito finora – spiega -, la figlia della persona vicina di letto, che era stata preavvisata della situazione critica della madre e per questo motivo era stata invitata a recarsi in reparto, quando è entrata in reparto e ha chiesto della mamma ha ricevuto le condoglianze di un’infermiera. È in quel momento che hanno compreso di aver fatto un errore, di aver comunicato il decesso alla famiglia sbagliata».
Scoprire che la madre stava bene ovviamente ha riempito di gioia i sette fratelli. A quel punto, però, hanno realizzato quanto accaduto e provato una profonda amarezza: «Nell’arco di un’ora abbiamo perso e ritrovato nostra madre, è morta e “risorta”: è stato sconvolgente due volte. Gli errori capitano a tutti, ma quando si tratta della vita delle persone bisogna fare di tutto per evitare di sbagliare».
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