Seguici su

Attualità

Coldiretti: “I cambiamenti climatici mettono a rischio la produzione”

Appello in occasione della giornata contro la desertificazione.

Pubblicato

il

Coldiretti: “I cambiamenti climatici mettono a rischio la produzione”

Coldiretti: “I cambiamenti climatici mettono a rischio la produzione”

I cambiamenti climatici incidono sull’occupazione e sulla produzione. È quanto emerge da una analisi fatta nei giorni scorsi da Coldiretti, in occasione della giornata contro la desertificazione.

In Italia, il territorio presenta evidenti segni di degrado, manifestandosi in forme diverse come l’erosione, la salinizzazione, la compattazione, la contaminazione e l’impermeabilizzazione. Secondo i principali indicatori adottati dalle Nazioni Unite, che valutano lo stato e il trend di copertura del suolo, la produttività e il contenuto di carbonio organico, nel 2019 risultava degradata il 17,4% della superficie nazionale. Le aree degradate si distribuiscono lungo tutto il territorio, dimostrando un problema diffuso e preoccupante.

La crescita del consumo di suolo

In Piemonte il consumo di suolo complessivo negli ultimi 5 anni è di circa 175.000 ettari pari quindi al 6,9% della superficie totale regionale che è di 2.540.000 ettari.

Ad aggravare gli effetti dei cambiamenti climatici ci sono le carenze infrastrutturali, divenute ormai croniche – evidenziano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale – Il degrado del territorio e la desertificazione stanno quindi avanzando, aggravati dagli effetti dei cambiamenti climatici su suoli già fortemente compromessi da un utilizzo non sostenibile. Così vengono messi a rischio i servizi essenziali per la vita umana che il suolo offre, in primo luogo la produzione agricola, ma anche la capacità di contenere i corsi d’acqua e contribuire alla gestione delle risorse idriche e di conservare in maniera permanente la CO2 in eccesso“.

Danni prodotti all’agricoltura, l’SOS di Coldiretti

L’agricoltura italiana è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Negli ultimi anni a livello europeo si è alimentata una visione ideologica e irrealistica che metteva in contrapposizione agricoltura e ambiente quando, invece, è proprio la presenza delle aziende agricole a garantire una costante tutela del territorio dai pericoli legati al dissesto come agli incendi – concludono gli esponenti di Coldiretti – È essenziale in tale ottica accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia, consentendo ancora una volta al nostro Paese di fare da apripista in Europa, come già accaduto per la carne sintetica e l’etichetta d’origine”.

 

LEGGI ANCHE: Coldiretti Biella-Vercelli: “Misure urgenti contro i cinghiali

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

2 Commenti

1 Commento

  1. Ardmando

    25 Giugno 2024 at 17:48

    Teniamo presente che il cambiamento è ciclico ed è inevitabile. Questo è un fatto scientificamente appurato e già quando ero piccolo io, alle elementari si parlava di cambiamento del clima. Teniamo anche presente che c’è una piccola ed insignificante parte della popolazione, dotata solo di ignoranza, che si OPPONE alla costruzione di invasi artificiali (la diga in Valsessera tanto per citarne uno) che hanno proprio lo scopo di accumulare acqua per contrastare la siccità. Qui siamo al paradosso, lo stesso di altri pseudo ambientalisti che si oppongono alla costruzione di qualsiasi impianto di produzione dell’energia elettrica perchè secondo le loro menti deviate “rovinano il paesaggio o sono pericolose”, andando però ad utilizzare energia elettrica come tutti gli altri cittadini, senza chiedersi da dove provenga.

  2. Luigi

    25 Giugno 2024 at 22:02

    Tutte cose giuste, quest’anno parlare di siccità in Piemonte o nord Italia, sembra una eresia, se si parlasse di allagamenti ci sarebbe un discorso logico. Forse il lato politico vede le cose non reali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *