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Coldiretti diventa partner del progetto l’Orto in casa del giornale La Provincia di Biella

Per un nuovo stile di vita sano e sostenibile

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L’iniziativa l’Orto in casa si arricchisce di un nuovo, prestigioso partner: Coldiretti Vercelli-Biella. L’associazione è impegnata a garantire alle imprese agricole opportunità di sviluppo e reddito facendo dell’agricoltura una parte integrante degli interessi economici e sociali del Paese. Coldiretti si rivolge a tutti, semplici cittadini o lavoratori agricoli, per dare risposte a temi di grande attualità come l’alimentazione, il turismo, l’ecologia, la salute e il benessere, con l’obiettivo di promuovere un nuovo stile di vita sano e sostenibile.

Ecco perché l’iniziativa l’Orto in casa, che coinvolge anche le scuole dell’infanzia e primarie, non poteva avere un partner più adatto.
Dal punto di vista sindacale sono tante le battaglie che Coldiretti sta combattendo in questo periodo. Una delegazione della Federazione Vercelli-Biella, domani – domenica 20 febbraio – parteciperà all’iniziativa organizzata a livello regionale in piazza Vittorio Veneto a Torino per dire basta al rincaro dei prezzi. Gli agricoltori protesteranno per salvare le produzioni simbolo del Made in Piemonte dalle speculazioni e dall’aumento delle materie prime che si trasferisce a valanga sui bilanci delle imprese agricole costrette a vendere sottocosto.

Una situazione insostenibile che verrà denunciata con gli agricoltori esasperati insieme al Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole, al Direttore Francesca Toscani, ai giovani imprenditori di Giovani Impresa, a Donne Impresa per sensibilizzare i cittadini e le famiglie che hanno visto impennarsi i prezzi della spesa senza, però, un aumento di quanto viene riconosciuto ai produttori agricoli.

Francesca Toscani

“Dal latte alla carne bovina e suina, dalla frutta alla verdura: l’intera filiera alimentare è coinvolta da queste speculazioni – commentano Dellarole e Toscani – per cui verrà allestito “il tavolo della verità” per far conoscere ai consumatori i prezzi riconosciuti agli agricoltori ed allevatori per i principali prodotti che portano in tavola”.

Dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’intero 2021 che a dicembre confermano il differenziale con l’inflazione che sale al 3,9% mentre la crescita dei prezzi dei prodotti alimentari è minore e pari al 2,9. Per le operazioni colturali gli agricoltori sono stati costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Non solo: l’impennata del costo del gas ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi. Su base annuale si evidenzia un aumento dei prezzi alimentari pari ad appena lo 0,6%, molto meno della metà dell’inflazione che è salita all’1,9% a causa della spinta dei beni energetici.

Altra partita aperta riguarda la gestione delle risorse idriche: l’annata 2021 si era chiusa con un deficit pluviometrico di circa il 17% a causa delle scarse precipitazioni di dicembre. Il mese di gennaio è stato molto secco: si tratta del quarto più secco di sempre dopo il 1989, il 1993 e il 2005. Il territorio delle due province è in affanno: il fiume Sesia ha quasi l’80% in meno di acqua e in montagna non c’è neve sotto i 2.000 metri. Per questo Coldiretti ha chiesto alla Regione di aprire un tavolo per avviare un costruttivo confronto sul tema della gestione delle risorse idriche e, quindi, creare le condizioni per concretizzare percorsi di valorizzazione. L’obiettivo deve essere quello di rispondere alle diverse esigenze in termini di utilizzo potabile, irriguo ed industriale, con ricadute importanti anche a livello ambientale.

“Occorre avviare un processo attraverso il quale porre la necessaria attenzione al tema delle infrastrutture irrigue – precisano Dellarole e Toscani – Bisogna quindi incrementare la capacità di conservazione, per utilizzare l’acqua nei momenti di maggior idroesigenza superando l’attuale condizione di diffusa dispersione”.

Altra tematica su cui Coldiretti pone molta attenzione riguarda la proliferazione dei cinghiali e i primi casi riscontrati (seppur non nel nostro territorio) di Peste Suina Africana: “Nonostante le continue richieste delle nostre Federazioni alle istituzioni per affrontare seriamente e alla radice il problema dei cinghiali, la situazione è in continuo peggioramento con conseguenze tremende per la nostra agricoltura – rimarcano Presidente e Direttore – Le modalità adottate negli anni per il contenimento dei cinghiali hanno ampiamente fallito: lasciando la gestione della situazione in mano a pochi fa sì che la fauna selvatica continui a nutrirsi dei prodotti coltivati dai nostri agricoltori. Per questo serve intervenire con un approccio più strutturato che da tempo richiediamo utilizzando la tecnologia e metodi di caccia più efficaci.

Il cinghiale è un animale che nel nostro territorio, praticamente fino agli anni ’70, non era presente o lo era con pochissimi capi in alcune zone centrali dell’Italia, mentre ora prolifera ovunque. Per questo Coldiretti Piemonte ha voluto realizzare un’indagine che ha portato ad indagare e a mettere a confronto operatori del settore cercando di far emergere le criticità e le difficoltà di chi vive di agricoltura e si trova a perdere gran parte del raccolto ancor prima di vederlo crescere. Non ultimo i cinghiali sono anche portatori di malattie come la Peste Suina Africana che mettono a repentaglio la salute degli animali domestici”, concludono.

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