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Botte da orbi all’anagrafe di Biella

Schiaffi tra parenti in sala d’attesa per questioni d’eredità. Cinque persone rischiano la denuncia, coinvolte anche due donne

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Botte da orbi all’anagrafe di Biella

Botte da orbi all’anagrafe di Biella.

Botte da orbi all’anagrafe di Biella

I dissidi familiari sono molto frequenti nel Biellese, come testimoniano i quotidiani interventi delle forze dell’ordine per sedare liti e diverbi, ma alzare le mani non è il modo migliore per risolverli. A maggior ragione se ci si trova in un ufficio pubblico.
È successo martedì mattina nella sala d’attesa dell’anagrafe di Biella, dove all’improvviso è scoppiata una discussione, rapidamente degenerata nella violenza. Stando a quanto si apprende, sono volati anche spintoni, calci e schiaffi, davanti agli sguardi attoniti degli addetti del Comune.
Protagoniste cinque persone, due donne e tre uomini, tutte di nazionalità italiana e residenti nella nostra provincia. All’origine di tutto ci sarebbero questioni ereditarie tra parenti evidentemente irrisolte. Le prime a scaldarsi, ma il condizionale è d’obbligo perché quanto accaduto è ancora in fase d’accertamento, sarebbero state le due donne, con gli uomini intervenuti a dar loro manforte. Almeno tre le persone coinvolte attivamente nella disputa. Non è chiaro al momento se si siano trovate nell’ufficio pubblico per caso o se vi fossero andate insieme.
Scattato l’allarme, sul posto si sono precipitate tre pattuglie della polizia locale di Biella a sirene spiegate. Gli agenti hanno rapidamente riportato la calma tra i presenti. Chiesto anche l’intervento di un’ambulanza, dato che alcuni dei protagonisti sembravano aver riportato escoriazioni. Fortunatamente nessuno di loro è rimasto ferito in modo serio. LEGGI ANCHE: Gli passa con il carrello sui piedi: finisce a botte in panetteria
Nessuna conseguenza fisica, dunque, ma probabilmente non mancheranno quelle giudiziarie. Il gruppo di litiganti, infatti, rischia ora la denuncia all’autorità giudiziaria per i reati di rissa e di interruzione di pubblico servizio.
Come detto, però, gli accertamenti da parte delle forze dell’ordine sono ancora in corso. Una volta terminate, i risultati saranno trasmessi alla procura della Repubblica.

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