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Arrestato e portato in carcere il novantenne che ha sparato contro vicini e poliziotti

La pistola con matricola abrasa risale alla Seconda Guerra Mondiale

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Arrestato e portato in carcere il novantenne che ha sparato contro vicini e poliziotti

Arrestato e portato in carcere il novantenne che ha sparato contro vicini e poliziotti

Arrestato e portato in carcere il novantenne che ha sparato contro vicini e poliziotti

Ha quasi novant’anni l’uomo che giovedì mattina ha scatenato il panico a Cossila San Grato, in strada dell’Acqua, iniziando a sparare con una pistola. Prima contro i vicini di casa, poi contro la polizia.
Poteva finire in tragedia. Nessuno, invece, si è fatto male. Anche e soprattutto grazie al sangue freddo degli agenti delle volanti intervenuti, oltre che, probabilmente, per la scarsa mira della mano tremante dell’uomo e grazie a un po’ di fortuna. Vedendo gli uomini in uniforme, l’anziano ha esploso colpi anche verso di loro, sparando ad altezza uomo. I poliziotti si sono immediatamente messi al riparo e hanno a loro volta estratto le armi d’ordinanza. Armi che fortunatamente non hanno dovuto utilizzare. Senza perdere il controllo della situazione, infatti, gli hanno intimato di gettare la pistola per non costringerli a sparare contro di lui. Alla fine l’uomo ha buttato il revolver sul prato e si è consegnato ai poliziotti, che lo hanno fermato e condotto in questura.
Tutto era iniziato poco prima, ma in realtà pare che non fosse la prima volta che l’uomo creava problemi agli altri residenti.
Giovedì a farlo infuriare sarebbe stato un passaggio pedonale, sul quale riteneva di avere diritto all’uso esclusivo. Avrebbe quindi iniziato a lanciare bottiglie di vetro prima di impugnare la pistola ed esplodere alcuni colpi in direzione dei vicini, con i quali era in lite da tempo. LEGGI ANCHE: Aveva documenti falsi e si dichiarava sloveno, ma era albanese: arrestato

La pistola aveva la matricola abrasa

L’arma, sequestrata dalle forze dell’ordine, era detenuta illegalmente e aveva la matricola abrasa. Probabilmente risale al periodo della Seconda Guerra Mondiale. Dopo l’episodio, gli accertamenti delle forze dell’ordine sono proseguiti. In strada dell’Acqua sono intervenuti gli agenti della Squadra mobile e della Scientifica. È stato utilizzato anche il metal detector per andare alla ricerca di altre eventuali armi da fuoco nascoste e non dichiarate. Non è stato trovato nulla.

Una situazione di profondo disagio

Stando a quanto si apprende l’88enne era già seguito dai servizi sociali di Biella. Le sue condizioni, anche da un punto di vista psicologico, sarebbero peggiorate di recente, in seguito alla morte della moglie.
Nelle ultime settimane si era già reso protagonista di altre intemperanze e sembra che le autorità stessero valutando l’eventualità di un Tso. Anzi, il trattamento sanitario sarebbe stato imminente.

Foto di repertorio

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