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Viadotto, è necessario un altro intervento

Bisogna sistemare la briglia nell’alveo del torrente Cervo

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Al fotofinish, nella giornata di sabato alla vigilia dell’apertura delle scuole, sono stati conclusi i lavori di ammodernamento del viadotto sul torrente Cervo. Ma l’intervento durato settimane doveva essere preceduto, in teoria, dalla sistemazione dell’alveo del fiume, un’operazione per la quale la Provincia di Biella due – tre anni fa aveva ottenuto dal Ministero un finanziamento di un milione di euro. Operazione che però è finita nel dimenticatoio da quando la responsabilità del collegamento è passato ad Anas.

«Prima che la competenza sui principali collegamenti stradali del territorio passasse dalla Provincia all’Anas – afferma il presidente dell’ente Emanuele Ramella Pralungo – eravamo riusciti ad ottenere un apposito finanziamento di un milione di euro per un intervento di regimazione delle acque, in particolare attraverso la realizzazione una briglia a monte del viadotto stesso».

L’attribuzione da parte del Ministero della somma necessaria significava, ovviamente, la conclusione del lungo iter burocratico che caratterizza ogni opera pubblica e dall’altra parte l’imminente avvio dei lavori che però sono rimasti sulla carta.

«Con il passaggio di competenze all’ente nazionale strade – continua il presidente Ramella – oltre a tutta la documentazione progettuale naturalmente abbiamo anche girato la somma necessaria per l’esecuzione dei lavori, rimanendo in attesa della cantierizzazione delle opere che però fino ad oggi non è avvenuta».

Inizio dei lavori di cui, dunque, non vi è traccia. «Per quanto è dato sapere – continua il responsabile della Provincia – con l’aumento del costo dei materiali da costruzione la somma originariamente prevista non è più sufficiente e quindi l’ente nazionale è in attesa di ulteriori fondi da parte del ministero. Sull’ammontare dell’integrazione finanziaria e sulla sua assegnazione dovete rivolgere le domande ad Anas».

Come scritto inizialmente si tratta di lavori che interessano l’alveo del torrente e che quindi, quando verranno eseguiti non dovrebbero comportare una nuova chiusura alla circolazione del viadotto: «Il nostro progetto – conclude il presidente della «Provincia – non prevedeva la chiusura dell’arteria. Immagino, e spero, che quando Anas darà il via all’operazione le modalità di esecuzione dell’intervento siano le stesse senza che la circolazione subisca limitazioni di sorta».

Evitando qualsiasi tipo di allarmismo, la sicurezza del viadotto – di cui tutti nel Biellese hanno memoria circa il disastroso crollo avvenuto nel lontano 1992 e delle cause che l’hanno provocato – non è attualmente in discussione. E’ lapalissiano però che se la Provincia negli anni scorsi aveva ritenuto necessario effettuare l’intervento ottenendo dallo Stato i fondi necessari, si tratta di un’opera indispensabile la cui mancata esecuzione nel corso del tempo potrebbe avere conseguenze sulla stabilità della struttura.

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    16 Settembre 2023 at 16:40

    La sicurezza del viadotto è tutt’altro che scontata. Nessuno ha fatto manutenzione a quel ponte dal 1992 ed è dal 2018 che è previsto un intervento di risanamento dei piloni del ponte, ammalorati e bisognosi di manutenzione. Si continua il siparietto del rimpallo delle responsabilità, perfettamente in linea con il modus operandi classico degli apparati statali. Intanto i mezzi continuano a circolare su una struttura degradata alla quale è stato rifatto il trucco. Evitate il più possibile di passare su quel ponte.

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