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«Via per Castelletto non è la pista del Mugello»

I residenti convivono con il costante pericolo di essere investiti. I veicoli sfrecciano a una velocità folle e gli incidenti sono all’ordine del giorno

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COSSATO – Via per Castelletto Cervo è troppo pericolosa. A segnalarci la situazione è Ilaria, che convive con il disagio da diversi anni.

«Mi riferisco al tratto che porta dal centro città alla zona artigianale e alla superstrada, e nonostante le nostre segnalazioni, non è cambiato nulla – dice -. Eppure i mezzi che vanno a schiantarsi per la velocità sostenuta sono praticamente all’ordine del giorno. È un tratto usato per “tirare” la macchina come il collo di una gallina. Accade giorno e notte. Le nostre abitazioni sono a ridosso della strada. È un problema tagliare l’erba, perché si rischia di essere investiti. Abbiamo chiesto più volte, negli anni, alla Provincia, l’installazione di dossi, ma niente.
Il Comune mette gli autovelox, ma a poco serve. Non deve accadere neppure che ci sfugga il cane. Appena ieri (giovedì scorso, ndr) hanno investito quello del mio vicino.
Non possiamo uscire a piedi per andare in centro, perché le macchine ci sfrecciano accanto a una velocità folle “tanto è tutta dritta”.
Vorrei che qualcuno facesse qualcosa, perché noi non ci troviamo lungo il rettilineo d’arrivo della pista del Mugello, o del circuito di Montecarlo. Vogliamo che la strada diventi vivibile senza aspettare che capiti l’irreparabile, per poi porre rimedio in fretta e furia come capita spesso».

Il tecnico dell’ufficio Viabilità della Provincia precisa che il tratto citato è di competenza comunale. Il chilometro zero della Sp 313 comincia dallo svincolo, dalla rotonda, e va fino a Castelletto Cervo.

Sentito pertanto il sindaco, Enrico Moggio, spiega: «Il limite dei 50 chilometri all’ora c’è, ma farlo rispettare lì come in altre strade di collegamento intercomunale è difficile. Non viene osservato neanche nelle vie centrali.
L’idea dei dossi non è applicabile per la tipologia della strada. Con il limite dei 50 chilometri orari, è imposto un dosso basso. Per elevarlo occorre un limite dei 30 all’ora, che non è giustificato dall’alta percorribilità della strada. Inoltre, l’effetto è deterrente soltanto la prima volta, poi non rallentano più.
In alternativa si è pensato di installare le telecamere fisse, ma devono essere presidiate dalle forze dell’ordine, essendo una strada comunale. Avevamo anche chiesto una deroga, ma non ci è stata concessa.

Il restringimento della carreggiata, che porta a rallentare, verrà attuato in via Mazzini, perché anche in questo caso bisogna rispettare le regole del codice della strada. Tutto è più complicato di quello che sembra.
Anche un eventuale prolungamento del marciapiede va realizzato sempre nel rispetto dei parametri previsti e, oltre a richiedere una progettualità a lungo termine, comporta una spesa che oggi non è nella nostra disponibilità.
Abbiamo valutato quindi di intensificare la sorveglianza, la presenza della Polizia municipale che eleva sanzioni».

 

Anna Arietti
anna.arietti@gmail.com

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