Attualità
«Va a casa loro e se la fa con sua moglie». Ma non era vero Paga i danni e si scusa
«Va a casa loro e se la fa con sua moglie». Ma non era vero Paga i danni e si scusa
“Tizio va spesso a casa di Caio perché se la fa con sua moglie, casa loro è un bordello”.
Era questa, sostanzialmente, la voce messa in giro da una donna di un piccolo paese biellese, voce che, giunta alle orecchie dei diretti interessati, l’aveva fatta finire davanti a un giudice.
Teatro della vicenda è Bioglio, dove una signora, L.F., nell’estate del 2016 e sino all’anno successivo inizia a far correre voci su un uomo, dicendo che questi avrebbe una relazione sentimentale con una signora sposata.
Queste affermazioni fanno il giro del paese e dei comuni vicini e in poco tempo divengono parecchio note tra la gente della zona, che a sua volta ne parla, soprattutto nel circolo Acli del paese.
Inevitabile, dunque, che le stesse affermazioni giungano anche alle orecchie dei diretti interessati, che sporgono querela dai carabinieri per diffamazione.
La signora viene dunque rinviata a giudizio davanti al giudice di Pace di Biella.
La vicenda, che aveva molto ferito le persone offese – P.A., B.G. e F.C., assistite dall’avvocato Lucia Acconci – ma anche i loro stretti familiari, si è chiusa con un lieto fine: il pagamento del risarcimento dei danni da parte della signora L.F., difesa dall’avocato Simone Campagnolo, e una lettera di scuse, che lei stessa ha autorizzato a far pubblicare.
«Ai signori P.A., B.G. e F.C. – ha scritto la donna – rappresento il mio grande dispiacere per le affermazioni oggetto dei procedimenti penali portati all’attenzione del Giudice di Pace di Biella. Ritenendo di aver agito con leggerezza, seppur non con mala fede nei vostri confronti, è doveroso porgervi le mie più sentite scuse per aver offeso il vostro onore e decoro con le mie gravi dichiarazioni rese in luogo pubblico, presso il circolo ARCI di Bioglio, davanti ad altri residenti del paese».
«Confidando nella vostra comprensione – è la conclusione -, vi garantisco che non ci saranno più comportamenti di tal genere per il futuro».
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