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Un uomo si autoaccusa: «Ho ucciso Stefano Leo»
Un uomo si autoaccusa: «Ho ucciso Stefano Leo»
Per gli inquirenti si tratta delle parole di un mitomane. Le indagini sull’omicidio del giovane biellese continuano
«Sono stato io a uccidere Stefano Leo». Come se non bastasse il dolore per la morte di un figlio ed un fratello, i familiari del 33enne biellese hanno dovuto sopportare anche una falsa confessione.
Secondo i carabinieri, infatti, non sono attendibili le parole dell’uomo che giovedì pomeriggio si è presentato in caserma per autoaccusarsi del crimine. (Approfondisci qui). Ti potrebbero interessare anche questi articoli clicca qui, clicca qui, clicca qui, clicca qui, clicca qui
Entrato negli uffici del comando provinciale, ha sostenuto di essere l’assassino del 33enne biellese ucciso con una coltellata alla gola lo scorso 23 febbraio a Torino. Ha anche spiegato di aver gettato l’arma del delitto tra i rifiuti, soltanto pochi giorni fa.
I carabinieri e i magistrati titolari dell’indagine, i pm Enzo Bucarelli e Ciro Santoriello hanno interrogato l’uomo alla presenza del procuratore Paolo Borgna. Sulla base della sua versione, è poi scattata una serie di perquisizioni e controlli per verificare le sue affermazioni. Accertamenti che porterebbero ad escludere un suo reale coinvolgimento. Per il momento non ci sono infatti stati riscontri.
Si tratterebbe dunque delle farneticazioni di una persona affetta da disturbi della personalità. Per gli investigatori siamo in presenza di un mitomane che in realtà non c’entra nulla con l’omicidio.
Nessuna svolta, quindi, nell’indagine sulla morte del commesso del negozio K-Way. Ormai è trascorso quasi un mese dal maledetto giorno in cui è stato aggredito e ucciso in lungo Po Machiavelli. Un mese senza Stefano, un mese ancora senza un perché.
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