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Un pericoloso piano inclinato

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BIELLA – Tra le 9 discariche abusive gestite da una rete criminale organizzata a livello nazionale spicca anche il caso di Cerrione, con le sue tonnellate di rifiuti rinvenuti in un capannone industriale. Una classifica che pesa e che vede il Piemonte, con altri casi in provincia di Novara, tra le regioni con la maggior infiltrazione di malavita. Il Biellese, da sempre considerata terra protetta per una viabilità non ottimale e per la sua specializzazione industriale, non è immune dall’attacco di organizzazioni criminali, che qui trovano il terreno fragile di un distretto che non si è mai ripreso dalla crisi post industriale.

I mesi a venire si prospettano pesanti: i dati ISTAT delineano un quadro drammatico per l’occupazione, aggravato dal fenomeno degli “inattivi”, coloro che il lavoro non lo cercano più.
La scarsa differenziazione industriale nostrana non gioca a nostro favore, per il forte affanno del settore tessile su cui si prospettano fatturati ridotti del 20 – 30%, bilanci in perdita con conseguenti licenziamenti, ricorsi alla cassa integrazione. Lo stesso vale per dirigenti, management, collaboratori e consulenti fortemente ridimensionati nei loro compensi. In questo contesto anche l’iniezione economica annunciata rischia di non riuscire a raddrizzare il piano inclinato che ci sta facendo scivolare verso una forte recessione.
Come fare quindi per attutire gli effetti della crisi post-Covid? Nessuno conosce ora la risposta giusta. Molto dipende dalle scelte del governo e della BCE, ma un modello da perseguire è quello di riunire le nostre forze migliori in campo economico per incanalare i fondi là dove gli effetti moltiplicatori possano manifestarsi. La politica eserciti il suo ruolo di indirizzo, ma a gestire dia spazio a chi è capace. In gioco c’è la stabilità sociale e il nostro territorio, come altri distretti, si appresta ad affrontare uno degli autunni più caldi nella sua storia. Gli aiuti che arriveranno dovranno essere indirizzati con attenzione per non farli finire negli alvei delle mafie, spesso, ahimè, più veloci nel dare risposte rispetto allo Stato. Immettere denaro non è sufficiente se manca un piano di gestione dei fondi.
La crisi che stiamo vivendo è epocale, ci pone tutti nella stessa condizione e solo riunendo tutte le nostre risorse per raggiungere un obiettivo comune avremo qualche possibilità di non collassare. Solo un cambio radicale di approccio potrà raddrizzare il piano inclinato su cui ci troviamo tutti.

Vittorio Barazzotto

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