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Un outlet nel cuore di Biella, si parte in autunno

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Dalle parole ai fatti, o, forse meglio, da sogno a (quasi) realtà: il progetto lanciato dall’Associazione 015 per un “outlet diffuso” nel centro di Biella è entrato nella fase decisiva e sarà operativo nel prossimo autunno

Dalle parole ai fatti, o, forse meglio, da sogno a (quasi) realtà: il progetto lanciato dall’Associazione 015 per un “outlet diffuso” nel centro di Biella è entrato nella fase decisiva e sarà operativo nel prossimo autunno. Una sessantina di nuovi punti vendita pricipalmente nei settori tessile/abbigliamento di alto livello e dell’agroalimentare locale di eccellenza, tre ristoranti etnici, il tutto nel quadrilatero racchiuso tra via Lamarmora, via Repubblica, via Dante con una puntata fino a via Ramella Germanin. e via Pietro Micca.

L’obbiettivo è quello di attirare nella fase iniziale circa 800 mila visitatori all’anno, con il traguardo del milione nel medio periodo. Gli spazi ci sono. Il censimento svolto dall’Associazione ha infatti evidenziato l’esistenza, al netto delle attività già operanti nel centro storico e segnatamente in via Italia, di circa 10.500 metri quadrati di superficie libera e disponibile sul mercato.

L’idea ricalca quanto già realizzato con successo in due piccole città tedesche, Metzingen e Bad Munstereifel, che hanno visto negli anni arrivare milioni di visitatori/compratori mettendo insieme la bellezza dei propri edifici e dell’ambiente circostante con l’offerta commerciale di target medio alto. Tipo l’outlet di Serravalle, insomma, o quello di Fidenza o Marcianise realizzati e gestiti dai colossi del settore come Mc Arthur Glen o Sonae Sierra (che gestisce Gli orsi): solo con una città vera.

A Biella la “soft opening” è prevista in autunno con l’apertura dei primi 25 nuovi esercizi mentre la “grand opening” per arrivare ai 60 punti vendita avverrà nella primavera del 2017.

A svolgere la funzione di consulente, in questa fase progettuale, è la società austriaca Ros (Retail Shopping Outlet, coinvolta da Roberto Bonati, membro di 015 e imprenditore del settore) che già si occupa di uno dei due centri tedeschi. Partner fondamentale è ovviamente l’Amministrazione che, pur trattandosi di una iniziativa totalmente privata, ha già dato il suo appoggio per quanto riguarda viabilità, parcheggi, arredo urbano, pratiche burocratiche. Altro interlocutore decisivo sono gli industriali locali detentori, con le loro aziende, di brand di prestigio italiano e internazionale, che sono stati contattati sia singolarmente che attraverso l’Uib che anche ufficialmente ha manifestato apprezzamento. Inoltre già una cinquantina di commercianti ha firmato un documento di appoggio all’idea di “outlet diffuso”.

“La filosofia di questo progetto – spiega Luisa Bocchietto, architetto, membro di 015 e Presidente dell’Associazione mondiale per il design – è quella di rivitalizzare il centro storico valorizzando non solo le nuove attività ma anche quelle esistenti e con esse anche il patrimonio immobiliare cittadino. L’interesse di una società importante come Ros sta nel testare in una zona come la nostra un tipo di iniziativa come questa e anche di avvicinare nuovi prestigiosi brand che qui svolgono la propria attività. Gia’ ci sono stati incontri importanti, il prossimo tra Associazione 015, l’amministrazione Comunale e l’Amministratore delegato di Ros è previsto entro fine febbraio”.

Il cronoprogramma prevede una presentazione ufficiale dell’iniziativa agli imprenditori entro fine marzo e la costituzione delle due nuove società che direttamente si occuperanno della fase operativa entro maggio. Una sarà una Spa, nelle intenzioni di 015 con azionariato diffuso a livello locale, che si occuperà dell’acquisizione degli spazi per poi affittarli alla società di gestione che dirigerà operativamente l’outlet diffuso, legando con un unico brand i marchi presenti con le proprie attività, organizzando eventi e manifestazioni comuni, fornendo consulenza e servizi agli operatori che da questa affitteranno i locali. Sulla costituzione delle due società e relative contrattualistiche sta lavorando uno studio notarile di biella.

“L’idea iniziale è nata dai numeri – racconta Stefano Mosca, direttore dell’Atl e membro di 015 – quelli dell’indagine che la Regione ha commissionato ai dipartimenti economici delle Università di Torino, Novara e Ca’ Foscari di Venezia sull’impatto economico del turismo in Piemonte. E per noi è emerso un dato davvero interessante, la più alta spesa pro capite giornaliera di turisti in Piemonte si registra proprio nel Biellese: 250 euro contro una media piemontese di 100. Oggi Biella in un isocrono di 90 minuti ha un potenziale di oltre 20 milioni di turisti che ogni anno ci girano intorno: si tratta di intercettarne il 5%”.
Marco Atripaldi

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