Attualità
Turismo, è nata l’associazione degli Antichi Borghi di Baraggia
È stata firmata questa mattina al castello di Buronzo, che ne ospita anche la sede, la costituzione dell’Associazione degli Antichi Borghi di Baraggia, un nuovo protagonista della promozione turistica di questa ampia area che ha molto da offrire dal punto di vista naturalistico, culturale e agroalimentare.
L’associazione raggruppa attualmente 16 comuni dislocati tra le province di Biella e Vercelli e ha visto l’adesione della Camera di Commercio,che ha avuto un ruolo propositivo di coordinamento e animazione territoriale. Questi i comuni aderenti: Balocco, Buronzo, Carisio, Castelletto Cervo, Cossato, Dorzano, Ghislarengo, Gifflenga, Lenta, Massazza, Rovasenda, Salussola, San Giacomo Vercellese, Verrone, Villa del Bosco e Villarboit. Nel 2021 si sono già impegnati ad aderire i comuni di Benna, Candelo, Cavaglià, Gattinara, Lozzolo, Santhià e Villanova Biellese.
Ambiziosi gli obiettivi che la neonata compagine si pone: la salvaguardia e il miglioramento dell’ambientenell’ampia area della Baraggia; la tutela e la valorizzazione dei prodotti del territorio, del patrimonio culturale, storico, artistico e del paesaggio; l’organizzazione e la gestione di attività culturali, artistiche, ricreative e di interesse sociale educativo, turistico; l’aumento delle presenze annuali di turisti in questa zona da 600mila a 2 milioni.
Il lavoro da fare per raggiungere questi obiettivi è parecchio, perché gli attori istituzionali e i soggetti privati (ristoratori, albergatori, strutture culturali e altri) dovranno aumentare i posti letto disponibili, portandoli dagli attuali 12.500 a 14.500, così come i servizi di ristorazione (se ne prevedono almeno 40 tra nuovi e convenzionati) e dovranno impegnarsi per recuperare gli immobili di pregio storico, artistico e rurale, così come il territorio stesso. Un’azione importante verterà sulla valorizzazione dei prodotti agroalimentari e dei percorsi turistici, che andranno implementati.
Per quanto riguarda le risorse, si prevede l’intervento di banche, investitori privati e, in misura minore, di risorse pubbliche attraverso la Regione Piemonte e i Comuni aderenti.
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