Attualità
Treni: «Stop settimana corta»
L’associazione dei pendolari chiede di ripristinare alcune corse nel week-end
Treni: «Stop settimana corta». Anno nuovo, sfide vecchie. I week-end biellesi raccontano il disagio di un territorio “frenato” dalla drastica riduzione dei treni. Con turismo e attrattività che, inevitabilmente, ne risentono.
Nel fine settimana, sono rimaste solamente 7 coppie di corse dirette sule linee Biella-Santhià e Biella-Novara rispetto alle 14/15 dei sabati e alle 8/9 della domenica nel 2019. L’Associazione pendolari e trasporti biellesi si sta battendo per trovare una soluzione intermedia: 10/11 coppie di corse dirette al sabato e 8 alla domenica. Secondo le stime, servirebbero circa 400/500mila euro. Ma la problematica si inserisce all’interno di una crisi più ampia.
Treni: «Stop settimana corta»
«C’è un debito di 60 milioni di euro, contratto dalla Regione con Trenitalia, che riguarda gli anni 2020, 2021 e 2022 – spiega Paolo Forno, presidente dell’Associazione -. Nonostante sia in fase di pagamento, il saldo non è ancora stato chiuso. Quest’anno sono stati stanziati 19 milioni di euro, ma i fondi devono essere dedicati al pagamento del debito e non possono essere messi sul servizio».
L’intervento per migliorare i collegamenti nei week-end richiederebbe risorse più contenute. «Non stiamo parlando di milioni di euro. Qui si tratta di un intervento nettamente inferiore, stimato in 400/500mila euro – prosegue Forno -. Credo siano anni che stiamo scontando questa situazione e non voglio entrare nelle polemiche sui contratti sottoscritti in passato. Né dall’amministrazione Chiamparino né da quella di destra. Non è una questione politica: siamo di fronte a una situazione che dal 2020 ha visto un servizio ferroviario contratto».
«Siamo l’unica provincia nel Nord Italia a trovarsi in queste condizioni – spiega -. Già scontiamo un isolamento infrastrutturale, eppure abbiamo una rete ferroviaria esistente che potrebbe essere valorizzata. Prima del 2020 le ferrovie offrivano un servizio appetibile anche nei week-end. Oggi, con un minimo sforzo, questa opportunità potrebbe essere ripristinata. Mentre le strade in costruzione come la Pedemontana richiederanno ancora 4-5 anni di cantieri. Lo abbiamo ripetuto moltissime volte e lo chiediamo ancora: vogliamo trovare una soluzione concreta per ridare appetibilità al territorio».
Turismo penalizzato
Da qui la sfida per cercare di restituire ai pendolari biellesi ciò che meritano. «Riducendo il servizio nei week-end, si sta contribuendo all’isolamento del Biellese in termini turistici – aggiunge Domenico Sonnessa, consigliere dell’Associazione -. I principali operatori del territorio si stanno muovendo per incentivarne l’attrattività, ma servono collegamenti ferroviari adeguati anche nei fine settimana. Se un turista volesse rientrare nella sua città partendo dalla stazione San Paolo avrebbe come ultima soluzione utile il treno delle 19.48 verso Santhià. Precludendosi così la possibilità di trascorrere la serata in città con conseguente ricaduta sulle attività collegate, come la ristorazione. In altri capoluoghi ovviamente non è così».
La criticità dell’orario ridotto riguarda anche gli universitari. «Alcuni studenti in uscita, avendo servizi ferroviari che terminano alle 19.48 la domenica, vanno a Santhià e a Vercelli in auto. Si è persa, quindi, anche quella fetta importante di utenza», conclude Forno.
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Ci.Di.
26 Gennaio 2025 at 12:03
se noi paghiamo il biglietto perché la Regione Piemonte non paga Trenitalia ?
tanto sbandierati gli Obiettivi 2030 ma l’auto molte, troppe, volte resta l’unica soluzione affidabile.
il Ministro dell’Ambiente, biellese peraltro, cosa dice ?
Cirio e Gabusi per Alba e Cuneo si attivano…
Ardmando
26 Gennaio 2025 at 12:37
Occorre coinvolgere le società private come è avvenuto in provincia di Cuneo, dove è stata riaperta dopo 13 anni la Cuneo-Saluzzo-Savigliano grazie a Arenaways.