Attualità
Timori degli insegnanti. Un’operaia: «Venite a lavorare in fabbrica e poi ne riparliamo»
BIELLA – «Gli insegnanti e il personale scolastico hanno ragione a preoccuparsi delle proprie condizioni lavorative in vista dell’apertura delle scuole. Le preoccupazioni sono sacrosante ma non bisogna esagerare: c’è gente che ha ripreso a lavorare da tempo in condizioni ben peggiori». E’ questo il senso della lettera di Francesca R., madre di due figli in età scolare e operaia di professione.
«In vista della riapertura delle scuole fissata per il 14 settembre – scrive – sono d’accordo con tutte le preoccupazioni espresse da personale docente e non, ma sono anche un po’ incaxxxta con le tante questioni sollevate da presidi ed insegnanti. Continuo a leggere sui diversi siti che fanno riferimento al mondo scolastico che gli insegnanti hanno paura di rientrare a scuola. Inoltre leggo di presidi e sindacati che definiscono “poverini” i loro insegnanti perché devono tenere la mascherina per troppo tempo».
Da questo, nasce l’arrabbiatura della madre operaia: «Signori cari, io vi parlo da operaia di fabbrica dove lavoro ore ore girando in tre turni (6/14 14/22 e 22/6) con due bambini in età scolare in particolare primaria e infantile. Voi siete a casa ormai da mesi mentre noi dopo il mese di chiusura abbiamo ripreso a lavorare a pieno ritmo e siamo obbligati a tenere la mascherina con le temperature di questo periodo, in mezzo a polvere e quant’ altro. Voi in aula avete finestre e tutto il tempo per prendervi un secondo per respirare, noi in linea non abbiamo quasi neanche il tempo per bere».
«Quindi io mi chiedo – è la conclusione di Francesca, operaia e mamma – se sia giusto nei confronti delle persone come noi che in queste settimane hanno continuato a lavorare e produrre, farsi tutti questi problemi. La sicurezza è diritto di tutti ma non esageriamo con le lamentele. Questo Paese non potrà mai andare bene perché qui in Italia vige il detto chi pensa per sè pensa per tre. Questo è un mio pensiero e presumo che molti genitori come me lo condividano. Detto questo spero che il 14 settembre bambini e insegnanti possano finalmente ripartire in assoluta sicurezza».
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