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Tempio crematorio, domani il giorno del giudizio

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BIELLA -Sta per arrivare il giorno del giudizio per lo scandalo del tempio crematorio di Biella.
Martedì mattina alle 9,30 è in programma il processo con rito abbreviato a carico dei fratelli Alessandro e Marco Ravetti, finiti sul banco degli imputati a vario titolo per i presunti abusi commessi dalla società So.Cre.Bi. nella gestione della struttura adiacente al cimitero.


Dopo la discussione a porte chiuse, potrebbe già arrivare la sentenza di primo grado.
L’epilogo di questa prima fase processuale, dopo il respingimento della proposta di patteggiamento presentata dal collegio difensivo composto dagli avvocati Marco Bozzalla, Massimo Pozzo e Antonio Morone, era previsto per il mese di maggio. Complice l’emergenza legata all’epidemia di Covid-19, però, il giudice per l’udienza preliminare aveva deciso di rinviare tutto alla fine del mese di settembre.


Sono diversi i reati per i quali saranno chiamati a rispondere a vario titolo gli imputati. Si va dalla violazione di sepolcro, relativa all’apertura di bare e ossari per la rimozione dello zinco, alla gestione illecita di rifiuti, fino alla dispersione e sottrazione delle ceneri (durante le indagini ne vennero recuperati oltre 300 chili).
Vengono poi contestate la truffa (per i casi delle cremazioni fatte pagare come se ci fosse zinco nelle casse – quindi di più – nonostante fosse stato rimosso) e la truffa aggravata ai danni del Comune. A proposito dello smaltimento dei rifiuti, Alessandro Ravetti è sotto processo anche per istigazione alla corruzione, per il denaro che sarebbe stato dato a un dipendente di Seab.

Infine c’è l’accusa di falso per i tre presunti casi di doppie cremazioni, iscritte singolarmente e in differenti orari nei registri.
I capi d’imputazione sono il frutto della lunga e complessa indagine coordinata dal procuratore capo, Teresa Angela Camelio, e condotta sul campo dai carabinieri guidati dal luogotenente Tindaro Gullo.
Indagine che non vide coinvolti solo i fratelli Ravetti, ma anche diversi dipendenti. Martedì mattina comparirà davanti al giudice anche uno di essi, l’unico ancora in attesa di patteggiamento.

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