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Sul ponte della tangenziale arrivano le telecamere

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Sul ponte della tangenziale arrivano le telecamere

Dopo cartelli, cancelletti e barriere di protezione

E’ iniziato l’ultimo atto del vasto progetto di messa in sicurezza del ponte della tangenziale. Ieri gli operai hanno cominciato a installare le telecamere lungo il viadotto.
I lavori proseguiranno nei prossimi giorni e, come detto, saranno il completamento di un intervento iniziato l’anno scorso, con la chiusura del passaggio pedonale – in cui in teoria da sempre era vietato l’accesso se non agli addetti ai lavori – attraverso i cancelletti.
Proprio quel primo passaggio era stato parecchio contestato da molti cittadini, ai quali non era chiaro il progetto complessivo. Dopo i cancelletti, infatti, nei mesi scorsi è stata la volta delle reti metalliche.
L’obiettivo dichiarato fin dall’inizio è semplice: rendere molto più difficile togliersi la vita dal viadotto.
«Il progetto è in fase di conclusione – conferma il vicepresidente della Provincia, Emanuele Ramella Pralungo, la cui giunta, nella scorsa legislatura, aveva ideato e finanziato l’intervento -: cancelletti e barriere erano solo il presupposto. Ora è il momento di torrette lungo tutto il percorso, con laser e lettori ottici tra una e l’altra, sulle quali vengono posizionate le telecamere. Qualora qualcuno si avvicinasse al parapetto, farebbe scattare l’allarme sonoro e visivo, attivando l’accensione di luci e telecamere».
In questo modo la situazione sarà subito segnalata alla centrale operativa delle forze dell’ordine, che potranno intervenire nell’immediatezza dei fatti. Il sistema antiintrusione farà guadagnare minuti preziosi ai soccorritori, mentre le barriere già esistenti nel frattempo renderanno più difficile scavalcare e porre in essere gesti anticonservativi. Senza contare che, scattando l’allarme, la presenza della persona sul ponte sarà immediatamente visibile anche a tutti gli automobilisti di passaggio.
Il progetto, dunque, non è quello delle famose barriere delle quali si è discusso per mesi: «Al di là del costo – aveva spiegato a questo proposito a suo tempo Ramella Pralungo -, non sarebbe stato possibile installare quel tipo di barriere, non previste nel progetto del ponte e quindi non adatte alla struttura».

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