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Sparo di Rosazza. Scontro sulle conclusioni dei periti
Non mancano le accuse tra i periti di parte e della procura
Sparo di Rosazza. Scontro sulle conclusioni dei periti.
Sparo di Rosazza. Scontro sulle conclusioni dei periti
I consulenti balistici di procura e difesa sul caso dello sparo di Rosazza sono arrivati a conclusioni opposte. La dottoressa Raffaella Sorropago, incaricata dalla procura, aveva scritto nella sua prima relazione che il racconto del ferito Luca Campana era coerente con i rilievi tecnici. Ribadendo di fatto che la pistola al momento dello sparo era in mano all’onorevole. Ma il collega Luca Soldati consulente della difesa non era andato per il sottile: “Non è ammissibile né lecito che in una consulenza tecnica giudiziaria”, scrive l’esperto nominato dal legale di Pozzolo, “l’incertezza si tramuti in certezza senza spiegazione. Nel breve spazio di poche righe la consulente scelta dalla Procura afferma dapprima che l’azione di fuoco è presumibilmente (…) ad opera di Pozzolo, (…) per poi asserire poco dopo e con dogmatica sicurezza che nel momento in cui è stato esploso il colpo il revolver era impugnato da Pozzolo Emanuele”. La versione è riportata da Tgr Piemonte.
Ma Sorropago risponde per le rime parlando di “errori” e “imprecisioni” nel lavoro del collega, contestando anche i termini “irrituali” nella critica alla sua perizia.
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