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Sparo di Capodanno a Rosazza, i risultati della perizia balistica
“Il proiettile partito dalla pistola di Pozzolo che ferì la vittima “strusciò” prima il tavolo”
Sparo di Capodanno a Rosazza, i risultati della perizia balistica
Il colpo che ferì alla coscia Luca Campana «prima di colpirlo “strusciò” il tavolo in modo radente». Si tratta di uno degli elementi emersi dalla perizia balistica, disposta dalla procura della Repubblica di Biella, per chiarire la dinamica dei fatti avvenuti durante il cenone di San Silvestro nei locali della Pro Loco a Rosazza dove un colpo di pistola partito dalla pistola del parlamentare Emanuele Pozzolo ha ferito il genero di Pablito Morello, caposcorta del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, presente al veglione.
Sparo di Capodanno a Rosazza, i risultati della perizia balistica
Secondo quanto apprende l’agenzia LaPresse da fonti qualificate, nella relazione redatta dalla perita Raffaella Sorropago, le conclusioni riportate sarebbero compatibili con le testimonianze raccolte in sede di indagine condotte dal procuratore capo Teresa Angela Camelio con la sostituta Paola Francesca Ranieri. L’esame balistico, infatti, ha ricostruito che il fatto sarebbe avvenuto intorno a un tavolo rettangolare, dove c’erano delle persone in piedi, fra cui Pozzolo, e che il proiettile che ferì Campana è partito dal centro del tavolo verso il lato corto in direzione della cucina, dove si trovava il 31enne, poi ferito.
L’unico indagato rimane Pozzolo, che aveva sostenuto di non aver sparato lui. Sentito dai magistrati non aveva rilasciato dichiarazioni avvalendosi della facoltà di non rispondere. Le analisi, unite a quelle già effettuate consegnate dai Ris di Parma, dovrebbero consentire adesso alla procura di Biella di concludere le indagini, anche in virtù delle testimonianze raccolte
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Sonia
27 Marzo 2024 at 11:58
scoperto il colpevole, VALLANZASCA
Steap63
29 Marzo 2024 at 11:22
Ma no…. è il tavolo…..
Ardmando
27 Marzo 2024 at 14:39
Saranno stati gli zingari, che tanto si sa che sono una razza in cui il crimine è codificato nel DNA.