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Soccorso Alpino: prudenza nell’affrontare le ferrate, incidenti in aumento

Negli ultimi anni sono più che raddoppiati

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Dopo che il Comune di Bussoleno (TO), in data 9 giugno 2023, ha chiuso l’accesso alla via ferrata dell’Orrido di Foresto tramite ordinanza giustificata dall’innalzamento del livello d’acqua nella forra causa abbondanti precipitazioni del periodo, è importante diffondere un messaggio di prevenzione presso tutti i frequentatori di ferrate nel territorio piemontese.

La decisione è avvenuta anche in seguito all’intervento che, lo scorso sabato 3 giugno 2023, si era svolto nell’Orrido di Foresto impegnando le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese supportate dal Servizio Regionale di Elisoccorso del 118, Vigili del Fuoco e Soccorso Alpino della Guardia di Finanza per il recupero di un ferratista bloccato all’interno della forra anche a causa dell’abbondante portata del torrente che ha complicato lo stato di salute dell’infortunato e le operazioni di soccorso.

Innanzitutto un cenno sulle caratteristiche della via ferrata che la rendono un percorso intermedio tra l’escursionismo e l’alpinismo, quindi dotato di pericoli oggettivi piuttosto elevati. Benché l’attrezzatura del terreno con cavi di acciaio, gradini e appigli artificiali consenta la frequentazione anche a coloro che non possiedono una preparazione all’arrampicata, le specificità dell’itinerario che supera placche e salti di roccia, talvolta strapiombanti, richiede l’utilizzo di attrezzatura e tecniche alpinistiche – imbragatura, kit da ferrata e possibilmente corda con moschettoni e discensore – per una progressione in sicurezza. Un’eventuale caduta in ferrata può avere conseguenze gravi poiché, anche un kit omologato e perfettamente funzionante non impedisce di percorrere lunghe distanze tra gli ancoraggi del cavo di sicurezza aumentando le conseguenze di impatti e urti contro la roccia. In aggiunta a ciò, diversi percorsi di questo genere in Piemonte attraversano profonde gole o vere e proprie forre (come a Foresto) in cui la portata d’acqua dei torrenti gioca un ruolo determinante sulla sicurezza dei frequentatori.

Da un punto di vista statistico, il Soccorso Alpino piemontese rileva che dal 2020 si è registrato un incremento di persone che si sono infortunate in ferrata. Da una media di circa 15 nel periodo pre-Covid alle oltre 25 degli anni successivi con un picco di 38 nel 2022. Nel 2023 già 16 persone sono state soccorse in ferrata e 2 di esse sono purtroppo decedute. La ferrata di Foresto rappresenta l’itinerario dove avviene la maggior parte degli incidenti in un ambiente logisticamente molto complesso perché poco coperto da segnale telefonico per lanciare un eventuale chiamata di emergenza e dove è spesso impossibile condurre un’operazione di soccorso con il mezzo aereo. Le operazioni condotte via terra, qui, richiedono tempistiche molto lunghe e l’impiego di numerose squadre di soccorritori che devono tirare centinaia di metri di corde per allestire le teleferiche con cui trasportare l’infortunato verso l’uscita.

Pur sapendo che gli incidenti sono sempre legati a un elemento di fatalità o a una catena di piccoli errori che, sommandosi, portano all’episodio sfortunato, ci sono alcuni consigli che è importante trasmettere a tutti coloro che frequentano questi percorsi e a chi vuole avvicinarsi all’attività.
– Innanzitutto avvicinarsi a questa pratica in maniera graduale dal momento che esistono ferrate di tutte le difficoltà che consentono di progredire gradualmente di livello;
– Attrezzarsi sempre con imbragature e kit da ferrata omologati;
– Poiché i kit sono omologati per trattenere una sola caduta, portarne uno di scorta in caso di necessità;
– Portare una corda per assicurare un eventuale compagno in difficoltà, imparando le tecniche di calata con cui ritirarsi da un’eventuale situazione di pericolo;
– Controllare attentamente le previsioni meteo prima di partire e analizzare la situazione generale delle condizioni nei giorni precedenti in caso di ferrata in forra;
– In caso di necessità, non esitare a chiamare aiuto e ad attivare i soccorsi organizzati tramite il Nue 1.1.2. prima di mettersi in ulteriore pericolo.

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