Attualità
Siccità, riunione della giunta regionale con il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto
Il Piemonte è in questo momento la regione italiana con il maggior deficit di pioggia
Si è riunita ieri al Grattacielo Piemonte la Giunta straordinaria dedicata alla siccità con il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto.
L’incontro è stata l’occasione per fare il punto sulla grave siccità che colpisce il Piemonte che, secondo le stime dei consorzi irrigui, ha già provocato danni per 60-80 milioni di euro. In particolare il Piemonte chiede al governo un supporto per gli interventi di somma urgenza necessari a fronteggiare i prossimi mesi: 10 milioni di euro per intervenire sulla rete e il trasporto dell’acqua con le autobotti, come già avvenuto lo scorso anno. È stato poi analizzato il Piano straordinario da quasi 500 milioni (di cui 300 coperti con il Pnrr) già avviato dalla Regione, a cui si aggiunge il Piano per 5 nuovi invasi del valore di un miliardo di euro. Durante l’incontro sono state anche avanzate una serie di proposte per progetti innovativi di raccolta e gestione dell’acqua, oltre alla richiesta al Governo di un fondo di garanzia sulle coperture assicurative per gli agricoltori e l’aggiornamento dei criteri per derogare al deflusso minimo vitale dei fiumi e dei laghi
Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha sottolineato che la pioggia è poca, ma la Regione lavora per migliorare la rete idrica in modo da non disperderla e raccoglierla. Nel 2021 il Piemonte ha approvato un nuovo Piano di tutela delle acque che non veniva aggiornato da 14 anni e in questo momento è già operativo un piano di interventi che vale 500 milioni. Sono interventi di medio e lungo periodo a cui si affianca la richiesta al Governo di risorse per fronteggiare l’emergenza, come già avvenuto l’anno scorso per i lavori sulla rete e le autobotti che portano l’acqua nei comuni in difficoltà. Ma sappiamo anche che è fondamentale studiare soluzioni innovative per raccogliere l’acqua e il Piemonte lo sta già facendo, ad esempio sull’autostrada Torino-Milano. Un piano di azioni integrate per fronteggiare una siccità che sta purtroppo diventando un problema strutturale e non più straordinario.
Il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha dichiarato che la regione Piemonte è la realtà d’Italia che ha sofferto di più, ha avuto le minori precipitazioni in assoluto a livello nazionale. È la situazione più grave del Paese. Questo impone una serie di considerazioni sia per quanto riguarda il servizio idrico sia per quel che concerne la stagione irrigua agricola, che è alle porte. Per il servizio idrico, è noto che in Italia la dispersione dei nostri acquedotti raggiunge il 40%, un livello insostenibile. Questo è dovuto anche alla presenza eccessiva di enti gestori: 2391 classificati in tutto il Paese. L’Italia è una nazione moderna, ha l’esigenza indifferibile di razionalizzare il numero dei gestori della risorsa idrica e di utilizzare tecnologie sempre più moderne, anche nel campo della ripartizione. Si tratta di impegnare investimenti ingenti che tanti piccoli gestori non sono in grado di affrontare. Sul fronte del sistema irriguo serve coordinare i vari consorzi per coordinare, nell’immediato, la poca acqua a disposizione e creare le condizioni perché si possano fare quegli investimenti che sono necessari per una gestione più oculata e corretta del sistema. Questa situazione ci ha fatto rendere conto a livello nazionale che da troppo tempo, per quarant’anni almeno, siamo rimasti fermi. Adesso è il momento di rimboccarsi le maniche e programmare una serie di opere che negli anni sono state trascurate o non sono state realizzate. Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha competenze sulla captazione, sul sistema ambientale e sulle acque reflue. Al tavolo nazionale di regia sulla siccità convocato a Palazzo Chigi sono però presenti tutti i ministri competenti per materia. Insieme faremo le valutazioni necessarie per affrontare al meglio e nel più breve tempo possibile i problemi che mi sono stati oggi rappresentati, per il Piemonte, dalla Giunta regionale e dal Presidente.
L’Assessore all’Ambiente ha comunicato che è stato concordato con le Prefetture il testo di un’ordinanza tipo che i sindaci potranno assumere quando riterranno necessario il razionamento dell’acqua per usi non potabili, situazione che al momento potrebbe interessare 40 Comuni, soprattutto del Basso Novarese e del VCO. Per quanto riguarda il servizio idrico integrato, l’assessore ha ricordato che per fronteggiare l’emergenza idrica servono sia interventi di massima urgenza dettati dall’impellenza del momento, ma anche e soprattutto opere strutturate sul medio e lungo periodo per mettere in sicurezza e in efficienza un intero sistema. È da queste considerazioni che è stato predisposto dalla Regione Piemonte un piano da 500 milioni di euro per la riduzione delle perdite idriche e la maggior resilienza dei sistemi acquedottistici tramite interconnessioni, aumento della capacità dei sistemi di accumulo, diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Sarebbe anche necessario intervenire sulla riqualificazione di decine di canali, tra i quali il Cavour e il Regina Elena, in modo da recuperare e destinare all’uso irriguo il 20-25% dell’acqua che va oggi dispersa nel tragitto.
L’Assessore all’Agricoltura ha sottolineato che la Regione ha finanziato con 2,4 milioni di euro la progettazione, da parte di enti locali e consorzi irrigui, di interventi infrastrutturali per essere pronti con opere immediatamente cantierabili in caso di necessità.
L’Assessore alle Infrastrutture, Protezione civile, Opere pubbliche e Difesa del suolo ha sottolineato che la Regione Piemonte si è sempre distinta per la capacità di rispondere alle emergenze con tempestività e capacità di innovazione, ricordando i quasi 700 interventi nel 2022 del Coordinamento regionale dei volontari di Protezione civile e Aib solo per il trasporto di acqua su autobotte nelle aree dell’Ato4 Cuneo e dell’Ato6 Alessandria. Ha anche evidenziato l’importanza di programmare, adeguando e progettando nell’ottica del cambiamento climatico infrastrutture adatte a raccogliere e immagazzinare acqua piovana per usi agricoli e industriali, come si sta realizzando sullo svincolo autostradale di Biandrate/Vicolungo lungo la A4 Torino-Milano, in grado di sopportare grandi flussi di acqua in brevi tempi.
CONTESTO
Il 2022 è stato un anno critico dal punto di idrico. Due le cause: il caldo eccessivo e, per contro, la grave scarsità di pioggia. Il 2022 è stato infatti l’anno più caldo e più secco degli ultimi 65. Dieci mesi su dodici hanno registrato un’anomalia idrica negativa. È stato l’anno meno nevoso negli ultimi 25 e la poca neve caduta si è sciolta con un anticipo di 35-40 giorni rispetto al periodo normale. Anche il 2023 si sta configurando come un anno problematico. Nei primi tre mesi è caduto il 60 per cento in meno di pioggia rispetto alla media degli ultimi trent’anni.
Il Piemonte è in questo momento la regione italiana con il maggior deficit di pioggia. Questo ha risultati evidenti sulla portata dei fiumi. A marzo si è registrato un deficit dell’85 per cento di acqua sul bacino del Sesia, del 73 su quello del Tanaro. Anche il Po è attestato su un deficit del 62 per cento. In montagna, a 2000 metri, si è già sciolta la neve di marzo, mentre in pianura i livelli della falda si sono abbassati arrivando ai minimi storici. La situazione della siccità è così marcata che, se anche da ora fino a fine anno si registrassero condizioni di pioggia e temperature normali, la condizione a lungo termine sarebbe ancora lievemente siccitosa.
INTERVENTI E PIANO D’AZIONI
Nel 2021 la Regione ha approvato il Piano di tutela delle acque che non veniva aggiornato dal 2007 e lo ha aggiornato. Erano 14 anni che in questa Regione non si pianificava la gestione delle acque. Il Piemonte è stata tra le prime Regioni in Italia a dotarsi di una legge che le consente di gestire in maniera diretta le concessioni idroelettriche destinando così parte die ricavi a progetti a supporto del territorio. Con risorse regionali sono in corso di realizzazione 56 progetti di riqualificazione dei bacini fluviali per un totale 12 milioni di euro. È imminente la pubblicazione un nuovo bando da 3 milioni di euro. A maggio è previsto un bando da 22 milioni di fondi europei Fesr per promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici e prevenire le catastrofi naturali. Sono previsti investimenti sulla rete per un totale di 238 milioni di euro, di cui 145 finanziati con il Pnrr. In particolare sono previsti interventi nel Torinese per l’acquedotto della Valle Orco e nel Cuneese per l’invaso di Serra degli Ulivi a Pianfei e per i consorzi Bealearotto Mussi e della Valle Gesso.
Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook