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«Siamo in prima linea ogni giorno a rischiare la nostra salute: noi farmacisti…ci siamo»

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titolari malati

In questi giorni di emergenza ci sono poche, ma solide certezze. Tra queste rientra l’impegno dei farmacisti, come confermato in una lunga lettera dall’associazione Giovani Farnacisti biellesi e vercellesi, intitolata “Noi farmacisti… ci siamo!”

«Come ben sappiamo, questa emergenza ha colto tutti impreparati. Nessuno escluso – si legge -. In questo momento difficile per tutta la comunità, noi siamo in prima linea a rischiare la nostra salute ogni giorno. A causa della mancata possibilità di rivolgersi ai medici di base, alla guardia medica e al pronto soccorso, se non per urgenti e comprovati motivi, le Farmacie e le Parafarmacie rappresentano ora il primo presidio al quale il cittadino si rivolge. A tal proposito, infatti, siamo quotidianamente in Farmacia e Parafarmacia, rispettiamo i consueti orari di apertura e garantiamo sempre il servizio compresi i turni diurni, notturni ed i festivi».

L’associazione sottolinea dunque la delicatezza del lavoro del farmacista in questa fase: «A differenza di molte persone che hanno la possibilità di lavorare da casa, noi andiamo sul luogo di lavoro consapevoli del fatto che potremmo in qualunque momento contrarre questo virus – prosegue la lettera -; inoltre anche noi abbiamo una famiglia che ci aspetta a casa e che abbiamo il timore di contagiare perché abbiamo a che fare con malati o con persone che assistono malati. Ogni giorno siamo pronti a darvi un sostegno ed un conforto psicologico perché abbiamo scelto questo lavoro e lo amiamo. Per quanto possibile, cerchiamo di accogliervi con un sorriso, di ascoltarvi e consigliarvi il prodotto più adatto e continuiamo a farlo oggi, nonostante spesso siamo preoccupati, stanchi, sovraccaricati e svuotati. Ma non ci siamo fermati. Troviamo la forza di andare a lavorare, pensando di potervi aiutare dandovi giusti consigli, ammonendo chi si affida a false notizie, sconsigliando l’uso improprio di farmaci e dispositivi medici. Ascoltiamo i problemi, le ansie e le paure di tutti, non dispensando solamente medicinali. Noi siamo qui per voi».

Nella lettera viene poi sottolineato come il loro ruolo, soprattutto in un primo momento, sia stato particolarmente rischioso: «Molti di noi, all’inizio di questa pandemia, hanno a lungo lavorato senza alcun presidio di protezione poiché di difficile reperibilità. Infatti all’inizio erano introvabili anche per noi operatori sanitari, oltre che per i clienti, esponendoci al rischio di diventare potenzialmente positivi. In questo periodo, ci siamo adattati a variare il nostro modo di operare cercando di soddisfare le necessità di tutti: collaboriamo con i medici di base stampando le ricette, con la Protezione Civile e coi volontari della Croce Rossa per la consegna a domicilio dei farmaci, per aiutare coloro che non possono e non devono recarsi in Farmacia e Parafarmacia. Anche noi Farmacisti siamo vicini alla comunità. Facciamo la nostra parte, oggi e come sempre abbiamo fatto, con professionalità, umiltà e nel silenzio generale. Abbiate pazienza e aiutateci: insieme ce la faremo!»

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