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Sequestrato il cimitero di Oropa

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Sequestrato il cimitero di Oropa.

Atti satanici

Sequestrato il cimitero di Oropa. Dopo i tremendi atti vandalici dei satanisti che hanno anche disegnato i simboli del diavolo.

Dopo la scoperta di alcune tombe profanate nel cimitero monumentale di Oropa, ad opera di un gruppo di satanisti (probabilmente collegato anche al recente episodio di cossila, l’amministrazione del Santuario è intervenuta per ricostruire la vicenda.
«Nei giorni scorsi – si legge in un apposito comunicato – in alcune cappelle tombali disposte all’esterno della cinta del Cimitero Monumentale di Oropa (nel cosiddetto Cimitero Bosco) sono stati compiuti atti di vandalismo da parte di ignoti squilibrati». L’amministrazione del Santuario sta già collaborando con gli inquirenti per fornire tutto ciò che potrebbe essere utile all’identificazione dei responsabili. Se da una parte la difficoltà delle indagini consiste proprio nel fatto che le cappelle interessate si trovino nella parte esterna del cimitero e quindi accessibili dal bosco, dall’altra le vie di accesso all’intera zona del Santuario sono molto limitate. La dottoressa Aglietta e il Canonico Zanotti, amministratori delegati, hanno dichiarato a nome di tutto il Santuario “dolore e rammarico per quanto accaduto” e la loro “vicinanza alle famiglie ferite nei loro affetti e ricordi più cari”.
«Dispiaciuti che un luogo tanto sacro e caro a molte famiglie biellesi e non, sia stato oggetto di atti tanto vili e insensati – hanno aggiunto -, stiamo contattando i parenti interessati per collaborare a ripristinare le cappelle danneggiate. Auspichiamo che i vili responsabili siano presto individuati e assicurati alla giustizia».
«Sono addolorato dall’insensata cattiveria e inferma volontà di colpire simboli tanto cari e preziosi come le tombe dei nostri cari – dichiara il rettore don Michele Berchi – . Questi avvenimenti, se da una parte ci fanno rendere conto di quanto sia profonda in noi la necessità di luoghi e segni dell’affetto che nutriamo per i nostri cari defunti, dall’altra ci aiutano a recuperare la certezza che i nostri cari non sono al cimitero. I nostri cari vivono abbracciati da Cristo, raggiungibili dal nostro amore e dalle nostre preghiere, ma irraggiungibili e intoccabili da questi gesti carichi di un disprezzo che si attira chi li compie».

Nei prossimi giorni, in Santuario, si organizzerà un gesto di preghiera a cui saranno invitate le famiglie coinvolte.
Nel frattempo proseguono le indagini di carabinieri e polizia su quanto accaduto.
Molto probabilmente l’episodio è collegato a quello di Cossila. Il modus operandi, infatti, sembra essere lo stesso, così come le salme prese di mira, tutte morte già da alcuni decenni.

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