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Scuola: assessore Chiorino «Incontro con Ministro Azzolina tardivo e deludente»

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«Abbiamo assistito stamane ad un incontro surreale, a dimostrazione che il ministro Azzolina sta sbagliando nei tempi e nei modi, dimostrando di non avere le idee chiare neppure sulle competenze costituzionali legate all’Istruzione e alla Formazione Professionale» spiegano con una nota congiunta gli assessori Regionali all’Istruzione e alla Formazione di Fratelli d’Italia Elena Chiorino ed Elena Donazzan a margine della videoconferenza odierna con il ministro all’Istruzione Lucia Azzolina.

«Ad oltre 34 giorni dalle prime sospensioni dell’attività scolastica, il ministro Azzolina ha concesso solo oggi un incontro alle Regione, peraltro su nostra richiesta visto che in questo periodo l’avevamo sentita solamente attraverso gli organi di stampa. Un incontro, quello di oggi, avvenuto a valle di un decreto sull’istruzione approvato ieri senza alcun confronto con le Regioni –  continuano Chiorino e Donazzan, – un incontro, quello di oggi, deludente e per alcuni aspetti imbarazzante: abbiamo incalzato il Ministro sulla paventata prospettiva di un avvio dell’anno scolastico 2020/21 il primo di settembre e di un non rientro a scuola nei mesi di maggio e giugno, chiedendole di approfondire proposte alternative alla semplice chiusura dell’anno come se il calendario scolastico approvato ante emergenza fosse l’unica cosa certa e che non può subire modifiche in questa partita».

«Questa emergenza ha travolto parimenti il sistema sanitario e quello scolastico, sconvolgendo le abitudini degli studenti, le metodologie tradizionali della didattica e l’organizzazione stessa del tempo: con un ritardo incredibile ed ingiustificabile, il Ministro Azzolina ha scelto di non considerare le osservazioni delle Regioni, da sempre in prima linea nel rapporto con i territori, alcune di queste come il Veneto, la Lombardia e l’Emilia Romagna in emergenza da un tempo significativo –  osservano ancora le esponenti regionali di Fratelli d’Italia – la posizione nostra e del nostro Partito è che il rientro a scuola è auspicabile, se supportato ovviamente dalla comunità scientifica, o che le lezioni continuino anche a distanza per l’intero mese di giugno ed oltre se necessario a colmare lacune incolmabili dei nostri studenti, in particolare negli ultimi anni di ogni grado di istruzione».

«Riteniamo infine sia complessivamente sbagliato ipotecare un mese come quello di settembre, privando così un turismo massacrato da questa pandemia di poter accogliere almeno, se le condizioni lo permetteranno, un turismo interno di famiglie italiane –  concludono Chiorino e Donazzan – noi abbiamo sempre avuto chiara la convinzione che il bene primario sia quello della sicurezza e della salute, da coniugare però con il diritto allo studio che ci deve impegnare in una collaborazione istituzionale senza appartenenza politica: ma il rispetto istituzionale e la chiarezza negli obiettivi non ci pare appartenga a questo governo, tantomeno a chi è chiamato a rappresentare il mondo della scuola».

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