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«Ricordo le cartoline di Biella con sotto scritto “Saluti dalla Manchester d’Italia”»
Biella citata “a sorpresa” dal professor Alessandro Barbero durante il programma televisivo “In viaggio con Barbero”
Biella citata “a sorpresa” dal professor Alessandro Barbero durante il programma televisivo “In viaggio con Barbero”: «Ricordo le cartoline di Biella con sotto scritto “Saluti dalla Manchester d’Italia”».
«Ricordo le cartoline di Biella…». Barbero cita la vecchia Biella industriale su La7
Domenica sera su La7 è andata in onda una nuova puntata della trasmissione “In viaggio con Barbero”. La puntata era dedicata al tema “Lavoro e schiavitù” e nell’introduzione, parlando di lavoro e dei cambiamenti degli ultimi decenni, il celebre divulgatore e docente universitario ha citato un suo ricordo riguardante Biella.
E’ successo all’inizio della trasmissione, durante un dialogo con il coautore Davide Savelli a bordo di un treno.
Quando le ciminiere fumanti erano considerate una bella immagine
Si parlava dell’impatto dello sviluppo industriale che caratterizzò il Dopoguerra, anche a livello architettonico, del cambiamento della percezione anche da un punto di vista visivo ed estetico, di un mondo che per certi aspetti è tramontato e del quale oggi rimane traccia in un’affascinante archeologia industriale (nel video, a partire dal 16′): “Per noi oggi tutta questa dimensione ha assunto una tinta così sinistra… – commenta Barbero -. È difficile ricordarsi che fino agli anni Sessanta, invece, lo sviluppo industriale era di per sé una cosa così buona… e lo era, perché poi il tenore di vita della gente si trasformava. Però è difficile ricordarsi che, appunto, una ciminiera fumante fino agli anni Cinquanta e Sessanta era considerata una bella immagine”.
E, proprio a questo proposito, un ricordo è improvvisamente riemerso dalla memoria del professor Barbero, disegnandogli un sorriso sul volto: «Ricordo le cartoline di Biella con sotto scritto “saluti dalla Manchester d’Italia” e con l’immagine appunto delle ciminiere fumanti. E tu eri orgoglioso di vivere in un posto così” ha spiegato, sottolineando quanto, nel giro di pochi decenni, la percezione dei paesaggi industriali da parte delle persone sia estremamente cambiata anche da un punto di vista estetico.
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