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Reddito di cittadinanza poche richieste a Biella
Reddito di cittadinanza poche richieste a Biella.
Reddito di cittadinanza: c’è chi lo chiede già…
Il reddito di cittadinanza è stato uno dei cavalli di battaglia del Movimento Cinque Stelle alle Politiche e soprattutto al Sud è servito a ottenere consenso. Ma ricordiamo che si tratta di un provvedimento tutto ancora virtuale e ipotetico. Eppure c’è chi ha subissato i vari Caf per chiedere come si fa ad ottenere il reddito di cittadinanza.
E’ accaduto soprattutto in Puglia e nel sud, ma anche a Torino. E a Biella?
Un rapido giro fra Caf e patronati certifica che qui da noi le persone hanno ben presente la differenza fra una promessa elettorale e un provvedimento reale. Però qualche telefonata sporadica c’è stata (2-3 non di più), anche da noi. In generale le persone, però, chiedono come fare per ottenere il Rei o Reddito di Inclusione. Questo si può avere, è una Legge approvata dal parlamento nella passata legislatura ed è operante.
Reddito di Cittadinanza? Non è così
Il Reddito di Cittadinanza è formalmente una cosa ben diversa da quello che propone il Movimento Cinque Stelle. Infatti per reddito di cittadinanza s’intende una somma erogata dallo stato a tutti i cittadini, indipendentemente dal reddito. Lo sta sperimentando in Europa la Finlandia ed è attivo da tempo nello stato dell’Alaska, dove si tratta comunque di qualcosa come 1.000 – 2.000 dollari all’anno.
Tecnicamente la proposta avanzata dai Cinque Stelle nella scorsa legislatura è invece un Reddito Minimo Garantito. Una misura che esiste in tutta Europa, tranne che in Italia e Grecia. Si applica alle persone senza lavoro o con un reddito irrisorio. Si stabilisce una soglia minima di sussistenza che viene garantita, in cambio, però, della disponibilità a fare corsi di formazione e di altri obblighi.
La proposta del Movimento Cinque Stelle
La proposta pentastellata prevede quote differenziate a seconda della composizione del nucleo familiare, un single prenderebbe circa 800 euro al mese, una famiglia con due figli a reddito zero circa il doppio.
Ne beneficerebbero tutti i cittadini italiani maggiorenni e sono previste delle precise condizioni. Possesso di qualifica professionale o diploma oppure frequenza di corsi professionali per chi ha un’età tra 18 i 25 anni. Chi ne volesse beneficiare deve essere iscritto ai Centri per l’Impiego, enti che i Cinque Stelle vorrebbero potenziare e rilanciare, dovrà dimostrare di utilizzare almeno due ore al giorno nella ricerca del lavoro, svolgere fino a 8 ore settimanali di lavori socialmente utili, seguire i corsi di formazione eventualmente proposti dai Centri per l’Impiego. Il Reddito minimo si perderà nel caso di tre rifiuti di offerte di lavoro. E’ più o meno la procedura attuata in Germania quando viene erogato il sussidio di disoccupazione. Non è dunque un’utopia, i paesi avanzati lo fanno.
Ci sono poi pareri discordi sui costi di quest’operazione, per i Cinque Stelle costerebbe 14 miliardi per altri si arriverebbe a 29 miliardi.
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