Attualità
Reazioni dopo il match tra Angela e Carini e Imane Khelif
L’assessore regionale Chiarelli invita l’azzurra a Torino e propone una riforma
Reazioni dopo il match tra Angela e Carini e Imane Khelif
Reazioni dopo il match tra Angela e Carini e Imane Khelif
«L’episodio che ha visto protagonista Angela Carini nel match contro Imane Khelif solleva una serie di questioni complesse e delicate, che vanno ben oltre il singolo incontro. La decisione di abbandonare il match dopo pochi secondi avrà un impatto sia su di lei che sul dibattito pubblico”.Lo ha dichiarato l’assessore allo Sport della Regione Piemonte, Marina Chiarelli .
Invito a Torino
E l’assessore aggiunge: “Per questa ragione ho intenzione di invitarla a Torino per un confronto dopo quanto accaduto. La situazione della nostra atleta, costretta a fronteggiare un’atleta con un livello di testosterone molto più alto, rappresenta un evidente squilibrio”.
E spiega: “Non si tratta di mettere in discussione il diritto dell’avversaria algerina a gareggiare, ma di sottolineare come le attuali regole non riescano a garantire un terreno di gioco equo. In questo contesto, sarebbe appropriato che il presidente del CONI, Giovanni Malagò, prendesse una posizione forte facendo partire dall’Italia una proposta di riformare delle regole in modo che tutti gli atleti possano competere ad armi pari. Solo così lo sport può veramente riflettere i valori di giustizia e inclusività che pretende di incarnare».
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Ardmando
2 Agosto 2024 at 8:43
L’atleta algerino (al maschile, perchè chiaramente è geneticamente un uomo) deve essere messo gareggiare e combattere contro uomini. E questo vale in generale in tutti gli sport in tutto il Mondo. Non importanza in cosa si identifichi un atleta (altra baggianata questa dell’identificazione, la potremmo definire autocertificazione del proprio genere), o se si sia sottoposto/a ad operazioni chirurgiche per modificare il proprio sesso. Occorre una profonda riforma in tal senso nel mondo dello sport e non solo. Lo sport deve essere equo e ogni gara bilanciata e onesta. Esattamente come il caso negli USA che ha potato al divieto di gareggiare contro altre donne di un atleta transgender, qui occorrono parametri altrettanto rigorosi per definire che solo donne che siano geneticamente donne e con un corpo strutturalmente da donna con valori biologici da donna, possano gareggiare contro altre donne.
Le malattie mentali e la zona d’ombra del “sono X ma mi sento Y” lasciamole fuori dallo sport (e da tante altre cose in generale)
simone
2 Agosto 2024 at 13:57
pienamente d’accordo!
i potenti e la loro agenda 2030 vogliono raggiungere il loro scopo e uno era propio questo….
vogliono deridere la povera gente con queste caxxate!
nessuno è uguale ad un altro,siamo tutti diversi!!!