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Raccolta lampadine esauste, ai biellesi interessa poco

La nostra provincia è l’ultima nella classifica regionale

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In Piemonte sono state raccolta oltre 43 tonnellate di lampadine esauste, Torino tra le migliori 10 province italiane. Risulta dai dati del Consorzio nazionale Ecolamp, specializzato nel corretto recupero e smaltimento dei Raee del settore illuminotecnico, ha avviato a riciclo 800 tonnellate di piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, apparecchi di illuminazione e pannelli fotovoltaici a fine vita (raggruppamento R4), e 745 tonnellate di sorgenti luminose esauste (raggruppamento R5). Dati che evidenziano complessivamente una crescita del 14 per cento della raccolta Ecolamp rispetto al primo semestre del 2023.

Raccolta lampadine esauste, ai biellesi interessa poco

In particolare, per quanto riguarda la raccolta più rappresentativa del Consorzio Ecolamp, le sorgenti luminose, in Piemonte, nel primo semestre del 2024 sono state avviate a riciclo oltre 43 tonnellate di sorgenti luminose. Nello specifico, Torino – che ha raccolto 20 tonnellate di lampadine – oltre a confermarsi la più virtuosa tra le province piemontesi, è anche la nona tra quelle italiane. È seguita da Cuneo con 7 tonnellate, da Novara con 5 tonnellate, da Alessandria e Vercelli entrambe con 3, da Asti e Verbano-Cusio-Ossola con 2, e da Biella con 1.

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2 Commenti

1 Commento

  1. Ardmando

    30 Luglio 2024 at 8:12

    Il discorso alla base è sempre lo stesso. I cittadini pagano una tassa dei rifiuti già piuttosto cara. Oltre alla tassa devono farsi carico di smistare a proprie spese qualsiasi tipo di rifiuto e devono sottostare a regole stringenti in materia di smaltimento. Nel caso in cui ci sia necessità di smaltire altri materiali (ad esempio il vetro, le pile esauste, e qualsiasi cosa che non siano rifiuti o carta, plastica e lattine) deve farsi carico a proprie spese (in termini di tempo e denaro) per smaltirle. Quindi il cittadino paga più e più volte per qualsiasi cosa acquisti. Paga il bene, paga l’iva, paga la tassa per la raccolta differenziata (che deve farsi da solo), paga in moltissimi casi i sacchetti per fare la differenziata, paga il carburante per portare presso gli ecocentri tutto quello che non viene raccolto ma rispettando ridicoli e stringenti limiti in termini di quanto e cosa può conferire presso un ecocentro, altrimenti deve sborsare di tasca propria parecchie centinaia di euro a ditte specializzate che si occupino di smaltire secondo le leggi, tutti i materiali che il privato cittadino non può conferire presso un ecocentro. Secondo voi c’è quindi da meravigliarsi se poi ai cittadini passi la voglia di raccogliere lampadine usate e altre cose? Cominciate ad incentivare i cittadini in modo concreto e tangibile e poi ne possiamo riparlare.

    • Luigi

      30 Luglio 2024 at 11:16

      Perfettamente d’accordo, come sempre le cose ad amministrazione pubblica funzionano solo a metà

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