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Quest’anno le sagre saltano, ma non moriranno

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BIELLA

Niente sagre in questo nefasto anno bisesto. Tutto rimandato al 2021 perché non ci sono risorse per il distanziamento e per rispettare le regole della “fase 3”.
Per effetto delle restrizioni imposte dalla pandemia, sono saltate manifestazioni importanti come Candelo in Fiore, Agosto a Callabiana, la festa della Madonna di Campra e tante altre che allietavano l’estate biellese.
Effetti che si preannunciano anche nel prossimo autunno senza la Festa della Lana di Ternengo. Insomma, un vero e proprio terremoto nel mondo delle pro loco che non soltanto ha messo la sordina sulla vita sociale, ma ha privato il nostro territorio di un giro d’affari molto importante anche per il mancato indotto turistico.

Abbiamo parlato di questo momento particolare con Ivana Lanza, presidente Unpli Pro Loco Biellesi: «E’ vero, le pro loco hanno dovuto fermarsi ma non si sono arrese – spiega – hanno rimandato eventi che erano diventate vere e proprie tradizioni per il biellese e rallentato la loro attività adattandola alle restrizioni imposte dalla pandemia. Ma non si sono fermate, infatti si è appena concluso “Ri-camminiamo la Bursc” dove con i cammini, abbiamo portato in Valle Cervo tanti turisti. A settembre il modello verrà riproposto nella Brughiera di Valdilana con valorizzazione dei prodotti locali. Ecco perché sono certa che fin tanto che le pro loco esisteranno, le piccole o grandi feste di paese non moriranno, anzi ripartiranno con più vigore di prima».
Una forza, che secondo Ivana Lanza, sta nei numeri di queste associazioni: le pro loco contano in Italia su un esercito di 600.000 volontari «che sono la nostra vera forza e ci consentiranno di mantenere un grande obiettivo: la salvaguardia dell’identità locale (storia, cultura, tradizioni, enogastronomia). Tutto questo fa di noi un’identità unica in Italia».

Nel Biellese composto da circa 80 comuni ci sono ben 72 pro loco attive dove i volontari in un anno forniscono mediamente 45mila ore di lavoro gratuite.
«Anche per questo Unpli Biella, pur nel rispetto delle regole che governano il settore, è molto attenta alle esigenze dei nostri volontari» aggiunge Lanza. «Ovviamente le feste sono per le pro loco fonti di finanziamento, sia perché in questi momenti per vari motivi i fondi pubblici scarseggiano, ma anche per far crescere le stesse associazioni. Per questo non dobbiamo scoraggiare le loro iniziative ma studiare come farle in sicurezza. Non si vuole in nessun modo far concorrenza ad un tessuto imprenditoriale che ha già subito pesanti colpi dall’emergenza. Le nostre sagre sono il ricordo di quanto hanno creato i nostri vecchi, e con il tempo si sono trasformate in in momento significativo per la conoscenza del territorio. La passione per gli aspetti non solo folkloristici delle manifestazioni è uno stimolo per proseguire e sono certa che le pro loco non si fermeranno».

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