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Quelli che scodinzolano dietro al capobastone

Pausa Caffè: una delle caratteristiche principali della città di Biella è quella dell’insabbiamento

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BIELLA – Una delle caratteristiche principali della città di Biella (e mi riferisco in modo specifico al capoluogo poiché nelle realtà minori è tutt’altra cosa) è quella dell’insabbiamento. Accade qualcosa di importante: per esempio l’amministrazione di palazzo Oropa “dimentica” di presentare progetti finanziabili con il Recovery Fund. Si alza un polverone, si vorrebbero rovesciare sindaco, giunta, gli uffici comunali compresi quelli dei più incolpevoli passacarte e poi, in tre giorni, tutto si assopisce.

Dalle pagine di questo giornale, sono state mosse accuse che vanno ben al di là e ben oltre il sindaco e la giunta di palazzo Oropa e sin dal giorno seguente, si è sentito chiaro il tramestio di porte e imposte che venivano rapidamente chiuse. Nonostante il gran numero di riscontri privati, desiderosi di rimanere tali. Perché, si sa, finché si spara sul politico di turno, meglio se un po’ sprovveduto, come a tratti pare essere Corradino, allora son tutti leoni.

Quando però lo sguardo si volge in altre direzioni, cioè verso quei poteri che si presumono veramente “forti” e che sono all’origine della maggior parte dei guai che da decenni solcano Biella ed il Biellese, allora nei salotti buoni l’ipocrisia delle chiacchiere di sempre diventa un brusio indignato. E ben presto si traduce nel silenzio della finta indifferenza. Un muro di gomma impenetrabile per non dover confrontarsi con la realtà, per non rischiare di perdere qualche privilegio, per non dover ammettere di avere messo da parte la dignità scodinzolando al seguito del capobastone di turno. E ad uscirne sconfitta, mortificata, afflitta, sarà sempre Biella che, come ripeteva un vecchio collega, di questo passo non andrà mai da nessuna parte. Intanto, ci sarà sempre un Corradino a metterci la faccia ed a fare da parafulmine, finché la tempesta non si attenua e tutto torna come prima. Ed è a quel punto che può riprendere il teatro delle marionette. Anche questa volta, per l’ennesima volta, i fili non si saranno spezzati.

Giorgio Pezzana

 

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