Attualità
Quei cancelli sprangati all’Alba Marina
Pausa caffè, la rubrica di Giorgio Pezzana
Non pensavo, in appena una settimana, di dover occuparmi per due volte delle problematiche legate allo svago giovanile nel Biellese. Ma i fatti lo impongono.
Alcune sere or sono, all’Alba Marina di Valdengo, avrebbe dovuto svolgersi lo “Student party”, una festa studentesca in occasione della chiusura dell’anno scolastico. Si sono ritrovati in centinaia all’esterno della bellissima struttura, tutti con regolare biglietto costato 15 euro. Ma le porte non si sono aperte, l’atmosfera si è fatta piuttosto tesa, finchè non è stato comunicato che la festa non avrebbe potuto avere svolgimento perché era venuto a mancare il “visto” della commissione di vigilanza.
Intuibili i disagi, soprattutto perché tra i giovani vi erano moltissimi minorenni, accompagnati a Valdengo dai genitori e quindi ritrovatisi davanti ai cancelli sprangati con la necessità di rientrare a casa. Questa festa era già stata rinviata pochi giorni prima in seguito al tragico incidente stradale di Busonengo costato la vita a tre ragazzi biellesi. Il che mi fa pensare che la necessaria documentazione fosse in possesso delle commissioni già da alcuni giorni.
Perché dunque questo diniego? Vi fossero state irregolarità avrebbero potuto essere rimediate nel tempo intercorso tra il rinvio per lutto e la nuova data prevista per la serata. La sensazione che se ne ricava è che, oltre ad avere caricato di oneri burocratici ogni manifestazione all’aperto, con un evidente scarico di responsabilità tra un ente e l’altro, a venire meno sia anche la volontà di prodigarsi, a livello istituzionale, affinchè le manifestazioni stesse possano svolgersi.
Si ha l’impressione di un tentativo di scoraggiare associazioni ed organizzazioni private affinchè questi eventi si diradino sempre più e scusate per il disturbo. A farne le spese, ancora una volta, sono stati i ragazzi che si sono visti privati di una serata di svago in un contesto provinciale che da tempo induce molti ad andare a cercare altrove ciò che nel Biellese non trovano, talvolta con conseguenze tristemente note.
Le commissioni tecniche, quelle di vigilanza e quant’altro, sono state costituite per assicurare il regolare svolgimento delle manifestazioni, non per impedirlo. Perché, diversamente, non gridiamo poi allo scandalo quando le forze dell’ordine irrompono nei rave party con tutto ciò che di disdicevole vi sta intorno.
Giorgio Pezzana
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Angelo
23 Giugno 2022 at 23:46
Ha ragione ,a questo punto meglio si rivolgano a chi organizza i raveparty ,visto che li lasciano fare ,anzi sorvegliano la manifestazione e li lasciano fare.
Paola
24 Giugno 2022 at 15:21
Ha veramente ragione. Già a Natale i ragazzi sono stati rimandati a casa all’ultimo momento. Sembra un po’ strano questo modo di agire.
Erminia
25 Giugno 2022 at 16:58
E ancora adesso i ragazzi non sanno se la festa si farà,come promesso dal organizzatore in una intervista a un giornale, e quando; perche se la fanno a luglio o agosto e probabile che la metà dei ragazzi siano in vacanza. E se la festa non si fa a breve devono devolvere i soldi dei biglietti, perché se no è un furto. Più di mille biglietti venduti a €15 ogni uno, fatte i conti voi. In qualunque caso è una vergona tanto per il comune come per gli enti di vigilanza e gli organizzatori. Poi si lamentano che il biellese è morto e si svuota.