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Quasi un giovane su quattro ha problemi

Intervista a 360 gradi con la dottoressa Marina Patrini, direttrice della Neuropsichiatria Infantile

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quasi un giovane su quattro ha problemi

Quasi un giovane su quattro ha problemi. Sono circa il 23% i giovani biellesi in carico alla struttura complessa di Neuropsichiatria Infantile dell’Asl di Biella. Questo è quanto emerge dall’intervista con la responsabile della N.P.I, la dottoressa Marina Patrini che delinea un quadro della nostra provincia su tematiche attuali.

Quasi un giovane su quattro ha problemi

La neuropsichiatria infantile è una struttura specializzata nella diagnosi e nella cura dei problemi psicologici e relazionali di una fascia di età dagli 0 ai 18 anni. Quanti sono gli utenti biellesi che avete in carico?

La struttura complessa di N.P.I. si occupa di disturbi neurologici e psichiatrici, di problemi psicologici e relazionali e di disturbi intellettivi e di apprendimento. Vi sono attività ambulatoriali di diagnosi e cura sui problemi sopra elencati sia in ambito territoriale che ospedaliero. Nel 2023 abbiamo avuto in carico circa 5.300 minori e anche per il 2024 il dato è sovrapponibile.

E’ vero che nel periodo della pandemia e anche dopo sono aumentati i ragazzi che avete in cura? Soprattutto i giovani che frequentano le scuole superiori?

Sicuramente, il numero dei minori che hanno necessitato di una visita o colloquio con eventuale successiva presa in carico è aumentato. In tutti gli ambiti delle patologie della neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza peraltro, perché il lockdown ha slatentizzato alcune patologie e aumentato altre. Gli adolescenti hanno risentito maggiormente dell’isolamento sociale e delle relazioni personali che sono molto diverse da quelle virtuali a cui si erano abituati.

Quali sono le patologie più diffuse?

Riferendoci solo ai disturbi psicologici e alle patologie psichiatriche, segnaliamo disturbi d’ansia generalizzata, somatoformi, del comportamento alimentare. Oltre ad aggressività etero e autodiretta e dipendenza da videogiochi.

Secondo la vostra esperienza, pandemia a parte, quali sono le cause che hanno portato ad un incremento delle malattie psichiatriche con un esordio precoce? C’è un modo per poterle prevenire o arginare? Quali sono i comportamenti di un bambino, ragazzo, che non vanno sottovalutati da parte di un genitore?

L’incremento segnalato è correlabile, in parte, alla maggior attenzione verso questo tipo di disturbi e in parte alla fragilità genitoriale e della famiglia allargata. I minori di oggi, anche nell’età infantile e non solo adolescenziale, fanno richieste sempre maggiori in tutti gli ambiti. E non sempre i genitori riescono a soddisfarle o è giusto che le soddisfino. I figli fanno fatica ad accettare tutto questo e mettono in atto comportamenti disfunzionali, talvolta anche aggressivi. Inoltre i ragazzi hanno bassa autostima e si rifugiano nell’isolamento relazionale o non vogliono più frequentare la scuola. La prevenzione è sicuramente un’arma vincente e avviene principalmente attraverso il colloquio in famiglia e con gli insegnanti.

Quando è il caso di rivolgersi alla vostra struttura?

I cambiamenti improvvisi di carattere e di abitudine, la mancanza o la perdita di socializzazione, la mancanza di appetito e il successivo calo ponderale. Anche le alterazioni del ritmo sonno-veglia sono uno dei principali campanelli d’allarme. Il contatto con la nostra struttura avviene dopo che i genitori hanno spiegato la situazione ai pediatri di libera scelta o ai medici di medicina generale.

Come funziona la presa in carico? Quali sono i passaggi e le procedure da attivare?

L’accesso alla nostra struttura avviene attraverso impegnativa medica telefonando direttamente alle nostre segreterie NPI di Biella e Cossato. Il personale sanitario, costituito da medici, psicologi e da un’infermiera professionale, concorrono alla presa in carico del minore e della famiglia in modo personalizzato. Talvolta il disagio del minore necessita di una “rete” sociale, educativa, scolastica che noi possiamo attivare attraverso il consenso dei genitori.
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3 Commenti

1 Commento

  1. Sergio colombo

    7 Settembre 2024 at 17:41

    secondo me uno su quattro non ha problemi. anche perché non tutti si rivolgo alle strutture adeguate.

  2. Soniaganz

    7 Settembre 2024 at 21:14

    POVERE FAMIGLIE…..LORO HAN PROBLEMI….

  3. Ardmando

    8 Settembre 2024 at 9:16

    Togliete ai giovani l’accesso ai social network e il 98% di questi problemi si risolverà da solo e non ci saranno nuovi casi. Chissà come mai quando eravamo giovani noi (20 anni fa) tutte queste baggianate non c’erano.

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